Cosenza 2016, la soluzione di Renzi: “Carletto, o ti candidi o sostieni Presta”

Facciamo finta che sia tutto apposto. Che in questi ultimi mesi niente è successo.

Facciamo finta che Orlandino Greco non abbia mai ricevuto nessun avviso di garanzia, così come Mario Occhiuto. Facciamo finta che Foggetti non se la sia cantata. Che non abbia detto che Enzo Paolini comprò voti, pagandoli in contanti, dagli zingari, stessa cosa per l’avvocato Marcello Manna, e l’avvocato Gaetano Morrone.

Facciamo finta che Occhiuto non sia al centro di una inchiesta da parte della procura di Cosenza e della DDA di Catanzaro, per illecito amministrativo, e voto di scambio.

occhiuto madame fifì

Facciamo finta che la Guardia di Finanza non abbia mai indagato su piazza Bilotti, e che non abbia mai registrato, filmato, pedinato, e relazionato alla DDA, sui numerosi illeciti da loro riscontrati in questo appalto.

Facciamo finta che nessuno abbia mai registrato il capo gabinetto Carminuzzu Potestio al telefono con esponenti del clan degli zingari mentre parlano di tangenti su piazza Bilotti.

Franco Sammarco
Franco Sammarco

Facciamo finta che la dottoressa Manzini sia tutta na giobba. Facciamo finta che l’avvocato Sammarco non si sia mai adoperato a diffondere i verbali dei pentiti. Facciamo finta che Occhiuto non abbia mai affidato lavori direttamente a ditte in odor di mafia.

Facciamo finta che la DDA di Catanzaro sia una barzelletta, impegnata solo ad arrestare qualche consumatore di droghe. Facciamo finta che il dottor Pierpaolo Bruni e il dottor Bombardieri siano dei poveri personaggi in cerca di autore. Facciamo finta che tutto va ben. Facciamo finta che Cosenza sia una città normale. Facciamo finta che la politica cosentina sia sana e genuina.

Bene. Dopo la riunione di ieri a Roma della segreteria nazionale del PD dove Renzi detta le linee generali per le prossime amministrative, i sostenitori locali delle primarie gridano alla vittoria.

La questione, se così fosse, sarebbe davvero ingarbugliata. Mi verrebbe da chiedere a chi, come il consigliere Cipparrone, urla da tempo alle primarie, chi sono i candidati. Vediamo, allo stato sembrerebbe che gli unici “disponibili” per questa sfida sono Enzo Paolini e Marco Ambrogio.

Giacomo Mancini non può essere della partita, resta sempre l’assessore al bilancio della disastrosa giunta Scopelliti. Non so se questa candidatura, alle primarie, possa essere digerita o superata dagli iscritti del PD.

Francamente le primarie a Cosenza tra Paolini e Marco Ambrogio, e qualche altro nome di facciata giusto per far vedere, è roba da far ridere i polli, non ci crede nessuno. Sarebbe come candidare direttamente a Paolini. E allora sì che sarebbero guai seri per il PD. Perché a molti del PD, Madame Fifì in testa, non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello di sostenere un Paolini. Scoppierebbe una guerra che non ti dico. Marco Ambrogio di per se, indipendentemente dall’avversario, non ha nessuna speranza di vincere le primarie perché nessuno del suo partito, a parte qualche suo fedele, lo vuole sindaco.

presta

Lucio Presta sin dal primo momento si è fatto forte di un suo ragionamento basato sul civismo. Almeno così si è presentato allo stampa. Più volte ha sottolineato che da questa strada non si torna indietro. E se il suo parlare corrisponde a quello che realmente pensa sarà difficile che Presta possa raccogliere l’invito fatto dal consigliere Giuseppe Mazzuca di partecipare alle primarie.

A meno che non intervenga qualche fattore esterno o divino. Cioè, Renzi chiama a Lucio e gli dice: visto che quell’incapace di Magorno non è riuscito a cavare un ragno dal buco come sempre, per blindarti e renderti condiviso e appoggiato da tutti questi scazacani di consiglieri, è necessario partecipare a queste pagliacciate di primarie. Tanto non ti devi preoccupare perché sono solo una formalità per te.

A sostenerti ci sono, i Guccioni, che hanno apparato con il ministro Orlando; i cinghiali; Madame Fifì (che per amor da sacchetta su coddra) e compà Nicola che adesso si è anche ricuatu e ha dato questa sua disponibilità; Palla Palla che si trascina il segretario Guglielmelli, suo fido scudiero; i Covelli, i Morroni che se li sta ragando il cinghiale; ovviamente Marco Minniti; i cinesi, i polacchi, i marocchini e i rom.

urna primarie

Così mettiamo a tacere tutti e la vittoria è assicurata. E se anche dovesse partecipare Paolini alle primarie, statti tranquillu, che non va da nessuna parte contro questa armata. Le sue 14 liste sono al 70% virtuali. Detto questo, se Lucio non può dire di no a Renzi, potrebbe anche accettare, venendo meno ad un suo principio, ma con la vittoria in tasca. Vedremo.

Oppure poterebbe essere che Presta non accetta, piuttosto che venire meno ad un suo principio decide magari anche di ritirarsi. Restare in gara dopo una chiamata di questo tipo fatta da Renzi, significherebbe fare un torto al suo amico. O accetta o si ritira. Potrebbe però stupirci e far valere la sua dignità restando in gioco lo stesso. Questo sarebbe comunque un problema per il PD. La frammentazione si sa che altro non fa che favorire gli avversari.

Se Lucio dovesse rinunciare a questa competizione, non accogliendo l’invito alle primarie, la strada, per il centrosinistra, resta una sola: Carlo Guccione, a meno che non si voglia lasciare in mano il partito a Paolini e a Marcambrò.

Non credo proprio. Consideriamo che se chiamato all’adunata, Carletto, dal ministro Orlando, in regime di “vacatio” di candidati del PD a Cosenza, non può certo rifiutare. Addio alle primarie. Da queste ipotesi non si sfugge più.

Infatti quello che spesso abbiamo definito come incapace, cioè Guccione, mai come questa volta si è dimostrato capace e strategico. Ha giocato bene le sue carte, e alla fine sul territorio di Cosenza resta solo lui come soggetto affidabile per Renzi. Per cui o si prende in carico Presta, o scende in campo personalmente. Non ha scelta Guccione. Che da questa situazione ne trarrà, comunque vada, prestigio e potere. Altro che Ciuccione!

GdD