Tanto tuonò che piovve.
Abbiamo pensato a lungo che cosa potesse escogitare il trasversalissimo Marco Ambrogio, magari aiutato dai suoi curatori di marketing, immagine e comunicazione per pubblicizzare la sua candidatura.
Marco Ambrogio, per chi non lo sapesse, è un appartenente di diritto alle truppe cammellate di Occhiuto e non a caso è il nostro secondo “ritratto” dopo quello di Spataro.
In primis, perché, pur facendo decine di comunicati stampa e dando l’impressione di sbraitare, è assolutamente innocuo. E non solo.
Il giovane Ambrogio, com’è ormai noto, ha annunciato a ottobre 2015, tramite comunicato stampa, che ci trovavamo davanti ad un appalto palesemente irregolare, quello da 500mila euro per la Barbieri Costruzioni per i lavori su corso Mazzini, affidato direttamente e quindi senza gara e, in pratica, ha offerto un assist al sindaco per revocarlo. Prontamente mandato in rete da Occhiuto, per continuare con la metafora calcistica.
Ora, mentre Ambrogio (e pochi altri suoi amici) hanno festeggiato la marcia indietro del sindaco, non sono pochi quelli che gli hanno rimproverato l’effetto contrario ovvero quello di averlo favorito e anche sfacciatamente.
Giovanni Cipparrone, per esempio, non ha esitato a scrivere: “E per l’ennesima volta il consigliere Marco Ambrogio toglie dal cilindro il coniglio in favore di Mario Occhiuto… maestro noi non veniamo dietro le case cadute… firmatevelo da soli il documento che vi scagiona… e salva Occhiuto chiacchieroni e nemici dei cosentini…”.
Non serve certo il traduttore per spiegare i messaggi che mandava il collega di Ambrogio.
Ma se proprio ci fosse qualcuno che non li ha capiti, cercheremo di essere più chiari. Se proprio Ambrogio avesse voluto fare un torto al sindaco Occhiuto magari cavalcando anche quello che stava emergendo sul suo conto, non sarebbe stato meglio tacere e aspettare che il sindaco desse via libera al suo affidamento diretto palesemente irregolare?
E invece, appalto revocato e un sospiro di sollievo. E, come scriveva Cipparrone, non era certo il primo “assist” al suo amico Mario. Basta ricordare l’altra farsa del bando per sostituire due dirigenti (Mossuto e Bilotto), palesemente irregolare, tirato fuori da Ambrogio affinché non se ne parlasse più. Con annessa promessa (mai mantenuta) di svelare i nomi dei due “eletti”.
Ma torniamo all’attualità. Oggi finalmente siamo in grado di dirvi qual è il soffertissimo slogan che campeggia sui suoi santini e sul suo materiale pubblicitario.
Sono tre aggettivi: DECISO (e deciso lo è, per carità, nel senso che sa bene quello che deve fare), PRESENTE (e anche in questo caso è sempre presente quando Mario o chi per lui chiama), ma la perla è l’ultimo aggettivo scelto dal suo ghostwriter: COERENTE.
Sì, coerente al suo mandato trasversale per Mario suo e per il suo particolare “codazzo”.
Tu chiamale se vuoi truppe cammellate. Ancora per qualche giorno.