Cosenza 2021. Il ciclone Conte sulla campagna elettorale: bagno di folla per l’ex premier. Bianca Rende spera

Sulla campagna elettorale cosentina, praticamente nulla e inutile fino a ieri sera, è arrivato il ciclone Giuseppe Conte. Diciamolo francamente: nessuno si aspettava un vero e proprio bagno di folla come quello che è stato tributato all’ex premier, salutato come una rockstar da una folla festante ed entusiasta. Nelle altre piazze calabresi c’era stata anche tanta gente ma nessuna ha risposto al richiamo di “Giuseppi” come hanno fatto i cosentini. Al punto che lo stesso Conte non ha quasi potuto fare a meno di twittare “Che accoglienza”  postando il video di una piazza stracolma.

E se l’arrivo di Conte non produrrà – o forse sarebbe meglio dire non potrà produrre – sconquassi per la vittoria finale alla Regione, a Cosenza forse qualche equilibrio lo sposterà in primis perché sono previsti ballottaggio e voto disgiunto (alla Regione la malapolitica non li prevede proprio per evitare… sorprese) e poi perché l’ex Presidente del Consiglio non sostiene il pessimo candidato del Pd Franz Caruso, detto anche l’incappucciato, vecchio arnese della malapolitica e massone “nascosto” ma Bianca Rende, che secondo molti osservatori della politica ha molto più appeal di lui e in questi anni ha fatto un minimo di opposizione alla deriva occhiutiana.

Conte piace, in piazza la gente la porta e in migliaia e migliaia ancora si rivolgono a lui chiamandolo “Presidente”. Lui ascolta, cede il microfono a chi vuol parlare, fa pubblica ammenda per i problemi che da premier non ha considerato, ma è anche pronto a cambiare rapidamente registro e argomento, quando tocca nervi scoperti come la sanità.

Ma nei confronti dell’ex premier la piazza non solo è clemente ma si lascia andare ad ovazioni, cori cori da stadio e qualche ammiratrice in particolare che va in “delirio” (è successo anche questo…). Anche la nomina dell’ultimo commissario alla sanità – il prefetto Guido Longo, individuato dopo un balletto durato oltre un mese, ma decisamente poco amato in Calabria – fa rumoreggiare, ma gliela si perdona. Il problema per le Regionali è la sagoma di Madame Fifì messa a candidata ovvero la scienziata delle truffe, ed infatti almeno a Cosenza l’avvocato del popolo non la cita neanche di striscio proprio perché non piace a nessuno, nonostante… Conte.

A Cosenza però il discorso cambia perché nella città che al voto andrà anche per le comunali, il M5s ha preferito la corsa in solitaria. “Qui con tutto il rispetto della proposta politica a cui ha aderito il Pd, noi abbiamo ritenuto di proporre un diverso progetto per questa città, per Cosenza che secondo noi interpreta meglio il rinnovamento politico e culturale di cui la città ha bisogno” ha detto Conte e ha riscosso ugualmente applausi e consensi. I dem non hanno gradito ma hanno incassato, molti elettori sono rimasti perplessi, ma toccherà alle urne il responso finale. E sono in tanti a dire da ieri sera che se c’è qualcuno che può arrivare al ballottaggio contro il prestanome-zerbino di Mario Occhiuto è proprio Bianca Rende, grazie ovviamente all’effetto – o al ciclone, come preferite – Giuseppe Conte.