Cosenza, 30 anni senza Massimiliano Catena

Oggi ricorre il 30° anniversario della scomparsa di Massimiliano Catena, calciatore del Cosenza Calcio.

Era il 1° ottobre del 1992 quando ci lasciò improvvisamente per un maledetto incidente stradale tra Tarsia e Spezzano Albanese. Aveva solo 23 anni e per tutta Cosenza sportiva fu un altro tragico lutto dopo quello di Denis Bergamini, ucciso da mani ancora ignote solo tre anni prima.

Massimiliano Catena, romano purosangue, era un ragazzo cresciuto però lontano dalla Capitale, al leggendario Filadelfia, dove si mette così tanto in evidenza da essere lanciato in prima squadra con il Torino, collezionando 16 presenze nella stagione 1988-1989 quando non ha ancora compiuto 20 anni.

Mediano possente, piccolo nella struttura ma dalla muscolatura poderosa. Inesauribile per generosità e temperamento: un trottolino instancabile, capace di determinare il ritmo dell”incontro trascinando i compagni nello sforzo agonistico.

La sua carriera tra i professionisti parte proprio da Torino sponda granata, con le giovanili e l’esordio in Serie A alla tenera età di 19 anni.

L’anno successivo viene ceduto alla Reggiana, dove diventa titolare e concretizza 36 presenze su 38. Rimane in Serie B, in vista di una svolta futura, ma non troppo, per risalire nella massima serie e dimostrare tutte le proprie qualità.

Viene consacrato al Cosenza, dove rimane per tre anni, fino peraltro alla data del suo tragico decesso, collezionando 33 presenze e 1 rete, una delle due della sua carriera, entrambe al Cosenza, nella stagione 1990-1991, 34 presenze nella stagione 1991-1992 e 4 presenze ed 1 rete nella maledetta stagione 1992-1993.

E’ Gianni Di Marzio che lo porta al Cosenza. Conquistata una sofferta salvezza nel 1990, il vulcanico tecnico napoletano costruisce una squadra di giovani nella quale, oltre a Catena, ci sono talenti come Paolo Tramezzani, Oberdan Biagioni e Peppe Compagno. La squadra non carbura subito e la società esonera Di Marzio dopo 8 giornate chiamando Edy Reja.

Catena è titolare fin dalla prima giornata e viene impiegato nei ruoli più disparati: mediano, terzino, esterno di centrocampo, finanche mezzala. Contro il Pescara, al San Vito, segna il suo primo gol in carriera. Il Cosenza si salverà solo dopo il mitico spareggio di Pescara contro la Salernitana (gol di Gigi Marulla) e Catena è uno dei protagonisti di quell’impresa.

Le sue proverbiali cavalcate sulla fascia destra ma anche a centrocampo sono tra i ricordi più belli dei tifosi cosentini che lo eleggono a proprio beniamino, chiamandolo con l’affettuoso nomignolo di “Ercolino”. Nella stagione successiva il Cosenza di Edy Reja sarà la rivelazione assoluta del campionato di Serie B e solo all’ultima giornata, nella fatale Via del Mare a Lecce, svanirà il sogno della Serie A coltivato a lungo dalla tifoseria. Catena è richiesto da molte società di A e B ma deciderà di restare ancora a Cosenza, dove nel frattempo è arrivato Fausto Silipo.

Ironia della sorte, proprio nell’ultima sua partita giocata al San Vito contro la Ternana, a conclusione di una discesa entusiasmante, Massimo Catena realizza la rete del pareggio rossoblù con un gran tiro all’incrocio, dedicandola al suo papà gravemente ammalato, al quale era particolarmente legato.

Negli occhi dei tifosi resta viva la sua contagiosa esultanza, una corsa irrefrenabile, un’esplosione di gioia, un simbolico abbraccio alla tifoseria, un drammatico addio.

Il giorno giovedì 1° ottobre del 1992, Massimiliano Catena è di ritorno da Roma, dove si era recato a far visita al papà Monaldo malato di tumore, e in prossimità dello svincolo di Spezzano Terme dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, perde il controllo della sua vettura e si schianta contro il guard rail.

magliacatenaLa città di Cosenza cade nello sgomento più profondo, per aver perso un calciatore, un ragazzo, un amico, che ben presto era diventato l’idolo della curva e aveva particolarmente a cuore le sorti del Cosenza, che mirava alla promozione in Serie A.

Il rapporto della famiglia Catena con Cosenza è rimasto speciale e ogni anno in suo ricordo si svolge il “Memorial Catena” riservato al settore giovanile.

La Curva Nord dello stadio “Gigi Marulla” è intitolata a Massimiliano Catena.