Cosenza sportiva piange la scomparsa di una grande “vecchia gloria” rossoblù: Mario Uxa. Questo l’annuncio del club. “Si è spento nella sua Trieste Mario Uxa, attaccante che ha giocato con la maglia rossoblù per quattro stagioni mettendo a segno 49 reti tra Serie D e Serie C, dal 1954–55 al 1958–59. Centravanti dotato di grandi qualità e fiuto del gol, Uxa ha legato il suo nome alla vittoria del girone di eccellenza della Serie D che è valso il titolo di Campione d’Italia al Cosenza. Il Cosenza Calcio in tutte le sue componenti esprime profondo cordoglio e vicinanza ai familiari”.
Con i suoi 49 gol in 116 partite, Mario Uxa è il quinto miglior marcatore nella classifica all time dietro Marulla, Mosciaro, Lenzi e Campanini. Capocannoniere dei tornei di Serie D dal 1954 al 1958, i suoi due migliori campionati sono stati quello di Serie D 1957-58 concluso con la promozione dei Lupi in Serie C grazie anche alle 15 reti di Uxa e quello successivo nella terza serie nazionale, nel quale il Cosenza perse la promozione in Serie B per un solo punto a vantaggio del Catanzaro. Mario Uxa è stato più volte capitano del Cosenza e lo era nel corso dei due memorabili derby di quella stagione. Di seguito, il racconto di Cosenza-Catanzaro 1958.
E’ il 1958 l’anno del ritorno dei derby. L’avvento alla presidenza di Salvatore Perugini ha finalmente prodotto i suoi frutti. Il tecnico Gastone Prendato è stato messo in grado di gestire una delle “corazzate” della serie C. Ma anche il Catanzaro, in serie C già da diversi anni, ha programmato una stagione da protagonista, guidata da un altro allenatore di grido, Pasinati.
E’ il 12 ottobre 1958. Il “Città di Cosenza” ha cambiato denominazione in “Emilio Morrone” come doveroso tributo a un giovane portiere cosentino di 23 anni che ha perso la vita mentre giocava sul campo di Scalea. Diecimila spettatori fanno da cornice all’evento.
Il Cosenza gioca con: Sartori, Regalino, Coaro, Della Pietra, Bordignon, Delfino, Risos, Ardit, Martino, Uxa, Palpacelli. Il Catanzaro risponde con: Masci, Bonari, Tozzo, Di Fant, Bigagnoli, Costa, Raise, Fanello, Ariagno, Ghersetich, Rambone.
Si capisce già dalle prime battute del campionato che i “cugini” si contenderanno la promozione in serie B. Tra i rossoblù la “star” è il capitano Mario Uxa, attaccante di gran classe, che già negli anni passati ha segnato valanghe di gol, soprattutto in acrobazia, ed è l’idolo dei tifosi. Ma anche la mediana è messa bene con i granatieri Bordignon e Delfino. In avanti, oltre che ad Uxa, ci si affida al talento di Ardit e alla fantasia delle ali Risos e Palpacelli. Quest’ultimo è rimasto un mito per le sue travolgenti discese e per la sua capacità di crossare in corsa. Tra i giallorossi gli elementi più in vista sono l’esperto portiere Masci, la quotata ala destra Raise ma soprattutto due fantasisti che hanno segnato un’epoca, determinanti nel risolvere il “testa a testa” con il Cosenza a favore della città dei Tre colli. Il primo è Giovanni Fanello. E’ nato a Pizzo, il paese dei tartufi, e ha appena 19 anni. Fino all’anno prima giocava in Promozione con la squadra napitina. Ma Pasinati non ha esitato a lanciarlo in prima squadra, estasiato dal suo gioco di gambe ubriacante. Il secondo è Gennaro Rambone, napoletano verace, bomber di sfondamento.
Il Cosenza gioca in maglia gialla per dovere di ospitalità. La “Gazzetta del Sud” scrive che “sugli spalti sventolano molti vessilli rossoblù e giallorossi”. Ma soprattutto che qualcuno aveva provveduto ad ordinare la chiusura delle porte perché lo stadio era strapieno e non poteva più contenere nessuno… Sono i Lupi che fanno la partita. Al 18’ Ardit coglie l’esterno della rete. Poi è Palpacelli che sfiora il gol su punizione. La supremazia del Cosenza non si traduce in gol e i giallorossi cercano di sfruttare il contropiede. Nella ripresa Costa coglie il palo su calcio di punizione e al 90’ per poco Fanello non ci beffa. Finisce 0-0. Il conto dei corner dice Cosenza 13 Catanzaro 1…