Calabria 2021/22, al “compagno” Iacucci gli stipendi e le “trastule” non bastano mai

C’è una sola cosa che interessa certi personaggi che si dicono “politici” e che occupano posti di rilievo nella pubblica amministrazione, e questa “cosa” è il denaro. Uno di questi personaggi è senza ombra di dubbio Franco Iacucci. Il finto comunista che la mattina parla di uguaglianza sociale e diritti per tutti, e la sera, insieme ai tanti compagni di merenda, si adopera su come fregare stato, ente e cittadini. E adesso per lui è arrivata addirittura l’investitura più agognata da tutti i papponi della politica: una poltrona in Consiglio regionale a 15mila euro al mese!

Iacucci è tra le figure più inquietanti e pericolose della “sinistra” (si fa per dire…) proprio per le sua capacità di raccontare balle su balle ai cittadini, facendogli credere che tutto ciò che fa è solo nell’interesse della comunità. E nel mentre, il suo portafoglio continua a gonfiarsi. Iacucci è il classico servo che vuole diventare padrone: ha passato gran parte della sua vita a pulire le scarpe di Palla Palla con la speranza di prenderne il posto, non prima però, come è in uso ai vigliacchi, di averlo pugnalato alle spalle. Un classico della politica locale: nella corsa al potere per ottenere privilegi e denaro, non ci sono amici.

Più volte, per la precisione tre volte, la Ragioneria di stato ha chiesto a Iacucci di restituire le somme indebitamente intascate in qualità di impiegato all’Ufficio del Tesoro, perché risultava già percepire l’indennità di sindaco e uno stipendio da consulente nella struttura del capogabinetto di Oliverio, Pignanelli, e come è in uso a vecchi marpioni come lui, ha fatto “ricchia i mercanti”. Infatti, Iacucci furbescamente si è messo in aspettativa (retribuita) dal suo ruolo di impiegato, senza però comunicare al suo “datore” di lavoro, ovvero “l’Ufficio del Tesoro”, la sua nuova posizione lavorativa in Regione, e come sindaco di Aiello. Avrà pensato: fino a che non se ne accorge nessuno tiro avanti, se qualcuno se ne accorge poi vediamo.

Una tiritera che è andata avanti per anni, e nonostante il richiamo ufficiale della Ragioneria di stato, Iacucci ha continuato tranquillamente ad incassare lo stipendio della struttura regionale, l’indennità di sindaco e anche lo stipendio da dipendente dell’Ufficio del Tesoro, rifiutandosi, inoltre, di restituire il maltolto. E nel frattempo era diventato anche presidente della Provincia!!! Verrebbe da chiedersi cosa fa la Guardia di Finanza… Specie adesso che – tomo tomo cacchio cacchio – il “compagno” Iacucci è approdato nel paradiso della Regione. E non solo: appena arrivato, il suo primo pensiero è stato quello di mettersi d’accordo con un altro suo compare, il generale Graziano, per portare a termine l’operazione della “scissione” di Campora San Giovanni da Amantea con la creazione di un unico ridicolo comune insieme a Serra d’Aiello al solo fine di curare meglio le loro clientele e i loro orticelli elettorali.

Ecco a cosa serve la “politica” a Iacucci: fregare il cittadino e lo stato, e il tutto senza mai provare un minimo di vergogna.
Tanto, si sa, la vergogna passa ma il denaro resta. Ed è questo il solo scopo di Iacucci. Altro che comunismo!