L’onorevole Andrea Gentile, da poco in Parlamento dopo un ripescaggio col “trucco”, rampollo del più famoso Tonino Gentile, alias “il Cinghiale”, ha deciso di iniziare finalmente il suo lavoro da deputato “al servizio del cittadino”. E ha scelto di farlo col botto: un’interrogazione parlamentare a risposta immediata — perché, si sa, ha fretta di sapere — sul tema della sicurezza e della legalità. In particolare, quella dei suoi concittadini di Cosenza. Mica cotiche. Una buona notizia: finalmente un politico che si interessa dei problemi veri della città. Uno che ci tiene alla legalità. E Cosenza di problemi ne ha: corruzione, riciclaggio, clientelismo politico-massomafioso, raccomandazioni, appalti truccati, cocaina, racket, infiltrazioni mafiose nelle istituzioni. Era ora che qualcuno iniziasse a occuparsene seriamente, viene da dire. Perché è questo che un cosentino si aspetta di sentire da un deputato che parla di “sicurezza e legalità” nella sua città.
Ma c’è qualcosa di ancora più pericoloso, che forse i cosentini hanno sottovalutato.
E che solo un attento legalitario come Andrea Gentile, discendente di una famiglia che ha fatto dell’onestà la propria bandiera, poteva cogliere in tutta la sua gravità: le azzuffate — pardon, le risse (che fa più “violenza”) — tra cosentini. Precisamente due. La prima, una lite tra una coppia che ha coinvolto più persone; la seconda, l’allontanamento in malo modo di un ubriaco che dava fastidio ai passanti. Entrambe sedate in pochi minuti dall’intervento della polizia. Due episodi che hanno profondamente turbato il deputato, preoccupato com’è per la sicurezza dei suoi concittadini. Al punto da richiamare lo Stato al suo dovere: “Garantire sicurezza e legalità è il primo dovere dello Stato nei confronti dei cittadini. Serve una strategia integrata, che unisca controllo, prevenzione e presenza sul territorio. Solo così potremo restituire serenità e fiducia alle nostre comunità”. È questa la vera emergenza sicurezza in città, e questo i cosentini non l’hanno capito. Ma ora possono stare tranquilli: ci penseranno i Cinghiali a mettere tutti al sicuro.
Una preoccupazione sincera, quella dell’onorevole Gentile. Tanto sincera da sembrare quasi ereditaria. Del resto, nella sua famiglia l’impegno per la sicurezza è una tradizione che si tramanda da generazioni. I Cinghiali ci sono sempre preoccupati della sicurezza dei loro concittadini e non solo… infatti hanno sempre garantito sicurezza agli amici negli appalti, ai parenti nei concorsi, ai compari nelle nomine, ai fedelissimi nelle aziende pubbliche e ai devoti nei corridoi della sanità. Una vera vocazione, la loro. E niente è più sicuro che con i Gentile: la sicurezza prima di tutto, soprattutto quella del bottino… se non è impegno questo!









