Cosenza, associazione a delinquere e corruzione: i nomi di tutti gli indagati

La procura della Repubblica di Catanzaro ha indagato venti persone, alle quali è stato notificato un avviso di conclusione indagini, con l’accusa di associazione a delinquere,  frode nelle pubbliche forniture, turbative d’asta e corruzione per l’appalto relativo alla costruzione della cosiddetta metropoltana leggera destinata a collegare Cosenza, Rende e l’Università della Calabria.

Nell’atto giudiziario si contesta agli indagati di aver favorito l’aggiudicazione e la realizzazione dell’opera in favore del raggruppamento di imprese costituito dalla Cmc e dalla Caf, aggiudicatario della progettazione esecutiva e della realizzazione della metro in avvalimento con l’impresa “Ventura”. I fatti sarebbero stati commessi dal dicembre del 2014 fino al 12 giugno del 2017.

Questi i nomi degli indagati: Nicola Adamo, di 62 anni, di Cosenza, ex consigliere regionale; Gerardo Mario Oliverio, 66 anni residente a San Giovanni in Fiore, presidente della Regione Calabria; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni, originario di Marano Marchesato e residente a Cosenza, dirigente regionale; Giuseppe Lo Feudo, 64 anni, di Cosenza, ex direttore generale delle Ferrovie della Calabria; Pietro Ventura, 53 anni, originario di Bisceglie in provincia di Barie e residente a Paola in provincia di Cosenza, titolare dell’impresa Ventura; Rocco Borgia, 75 anni, originario di Melicuccà in provincia di Reggio Calabria e residente a Roma; Antonio Capristo, 60 anni, originario di Crosia e residente a Rossano Corigliano, Giuseppe Trifirò, 58 anni, di Ravenna, rappresentante legale del raggruppamento di imprese; Mario Occhiuto, 55 anni, sindaco di Cosenza; Luigi Incarnato, 64 anni, residente a Rende, commissario della Sorical; Luca Morrone, 41 anni, ex presidente del consiglio comunale di Cosenza; Tito Berti Nulli, 63 anni, di Perugia; Santo Marazzita, 56 anni, originario di Messina e residente a Catanzaro; Pasquale Gidaro, 52 anni di Catanzaro; Arturo Veltri, 37 anni, di Cosenza; Giulio Marchi, 64 anni di Roma; Armando Latini, 65 anni, di Roma; Giovanni Forciniti, 55 anni, originario di Rossano Corigliano e residente a Crosia; Fortunato Varone, 42 anni, di Catanzaro, dirigente regionale; Eugenia Montilla, 66 anni, di Vibo Valentia.

Oliverio e Adamo, si afferma nell’avviso, sono promotori di un’associazione per delinquere finalizzata a “commettere una serie di delitti contro la Pa”. Oliverio è ritenuto “il referente politico istituzionale degli associati, nonché degli amministratori pubblici e degli imprenditori in ordine agli sviluppi delle procedure di gara pubbliche bandite dalla Regione e di interesse dell’associazione, nonché alle vicende politiche ed istituzionali correlate alle stesse”.

A Mario Occhiuto, nella sua veste di di sindaco di Cosenza, insieme con Oliverio e Zinno viene invece contestato di aver sottoscritto l’Accordo di Programma per la costruzione della Metropolitana leggera a seguito della promessa avanzata dal presidente Oliverio e dal dirigente Zinno di ottenere, da parte della Regione Calabria, i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del “Museo di Alarico” a Cosenza, oggetto di una gara illegittima indetta dal Comune di Cosenza nell’ambito del più ampio intervento di “riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo Alarico”.

Tra gli indagati figura pure l’ex presidente del consiglio comunale di Cosenza, Luca Morrone, che avrebbe sottoscritto nel 2016 le proprie dimissioni da consigliere comunale allo scopo di far scattare la decadenza di Mario Occhiuto da sindaco, accettando la promessa da Nicola Adamo e Mario Oliverio di ricoprire alternativamente in futuro la carica di vicesindaco o comunque un incarico presso la Regione Calabria.