Cosenza Calcio. Guarascio, non ci pensare nemmeno!

Fonte: La Bandiera Rossoblù (La Bandiera Rossoblu)

E’ andata. Alla fine tutto si è risolto per il meglio. E, devo puntualizzarlo, esattamente come avevo scritto qualche giorno fa. Non c’era bisogno di cadere nelle loro provocazioni o invocare chissà cosa a nostra difesa. Bastava una partita pulita, senza arbitraggi scandalosi, e avremmo tranquillamente (si fa per dire, uno spareggio playout non è mai tranquillo!) ribaltato la situazione. Infatti, è bastato il gol di Larrivey per vedere sfarinare tutta la prosopopea e la protervia con cui questo Vicenza si era presentato in campo. Ed è arrivato pure il secondo gol su rigore (sacrosanto), che ha sancito il conto alla rovescia per chiudere un altra stagione al cardiopalma. In questo periodo, abbiamo momentaneamente messo da parte tutto il resto perchè il modo in cui siamo usciti dal Menti gridava vendetta, ed era necessario unire le forze per rispondere a tono, come abbiamo fatto ieri sera. Era giusto farlo per il bene del nostro Cosenza. A dispetto dei soliti prezzolati che continuano a far finta di non capire. Chiusa la stagione, riposta la fiocina necessaria ad arpionare la salvezza, ora si volta pagina. E si torna a mettere sotto la lente di ingrandimento la cosa più importante che manca da anni a Cosenza.

Perchè – dopo lo spettacolo dell’altra sera- , lo hanno capito tutti che manca solo quello. Una Società che faccia la Società di Serie B. Prendo spunto da due cose. Il primo sono cose scritte – dopo un lungo silenzio – da Andrea Marotta sul suo blog :”L’ho scritto più volte: il mercato estivo poteva avere delle giustificazioni, quello invernale no. Ndoj, Voca, Hristov, Laura sono stati errori che si dovevano evitare ” e l’altro giorno da Iacchitè , che chiude dicendo una cosa incontrovertibile. “Il nemico del Cosenza oggi non è il Vicenza, ma Gargamella ed è da lui che ci dobbiamo salvare, appena l’arbitro fischierà la fine e qualsiasi sia il risultato finale., Dei passaggi importanti che sintetizzano tutti e due cose ormai acclarate. Poi non facciamo di tutta l’erba un fascio quando parliamo dei giornalisti a Cosenza. Infatti siamo ad oggi, e adesso vogliamo vedere dopo questa dimostrazione di potenzialità del pubblico chi si permette di negare – a parte i soliti prezzolati – che sta alla Società, e solo a lei nella persona del Presidente, valorizzare un patrimonio così!

Un esempio su tutti. Siamo stati per una stagione senza la tribuna B. Guarda caso, appena si presenta la possibilità di fare il pienone, Comune e Società fanno sinergia e cercano di ripararla. E, ovviamente, come nella tradizione che accompagnai lavori delle ultime amministrazioni della Città con la Società, facciamo la solita figuraccia (l’ultima fu nella sciagurata partita persa a tavolino con Verona, gestione Occhiuto) di non essere in grado di risolvere per bene la cosa! Ma avremo modo di occuparcene più dettagliatamente fra qualche giorno di questa vicenda. Il fatto è che questo comportamento evidenzia ancora una volta come “L’hobby” del Presidente sia tale, e lo vede importante solo se incassa lui, non se si riesce a fare una cosa per il bene di tutti! Lo sappiamo ormai con chi abbiamo a che fare. Non si può più negarlo. Una tifoseria che fa stropicciare gli occhi a chiunque, tranne a lui! Perchè a Guarascio evidentemente del Cosenza Calcio non interessa nulla, non è mai interessato nulla, se non a incassare e garantirti quello che ti serve. A fare le foto con Galliani, Rosso e compagnia bella per il suo album ed il suo ego. Solo a questo. Esordì quando fece la tua prima conferenza dicendo che non capiva nulla di calcio, e ha dimostrato di avere ragione su questo! Il problema è che non ha nemmeno studiato, ma imposto a chi stava vicino di fare così come volevi lui, cioè male. Classico comportamento dell’ignorante che non capisce una cosa e prova a trovare una soluzione da solo, invece di ascoltare e farsi aiutare da chi è del settore!

E qui arriviamo al secondo spunto. Me lo ha dato una persona, un tifoso vero, che tutti noi del Blog consideriamo uno specie di padre spirituale. Il Sig. Benito Scola. Una di quelle persone che incarna pienamente lo spirito del tifoso cosentino. Quello che sanguina rabbia e passione rossoblu ogni giorno. Che ha tutto il diritto – come ogni tifoso – di criticare in maniera diretta e vera le cose quando vanno male. Senza che nessuno si permetta di replicare. Perchè le verità dei tifosi vanno ascoltate, non contestate. E chi si permette ancora, come qualcuno ha ricominciato, di dire che non possiamo criticare non è un vero tifoso! E’ solo il classico pagnottista che fa finta di tifare grazie ad un privilegio, un contrattino, un accredito comodo vicino al suo “signorotto”.

Il Grande Scola strillò anni fa, all’indomani di una soffertissima salvezza : “Non vi permettete più!”. Concisa e lapidaria, quella frase era un chiaro monito alla dirigenza dell’epoca di organizzarsi e fare per bene le cose, perchè i tifosi erano stufi di essere presi in giro con la solita approssimazione. La voce di una persona che incarnava una provincia, e tutti i tifosi rossoblu sparsi per la penisola. Ottenne, dopo tutto, qualche effetto benefico. La prossima sarà la quinta stagione consecutiva. Abbiamo accumulato in totale una salvezza tranquilla, due al cardiopalma, ed una retrocessione – perchè tale era, nonostante la riammissione – indegna. Non abbiamo mai occupato stabilmente la parte sinistra della classifica, nonostante la mediocrità mostrata da questa Serie B. In pratica noi siamo stati in grado di essere più mediocri di tutti! Ma ora è tempo di cambiare registro, lo chiedono tutti. Lo pretendono dopo aver chiuso con le lacrime agli occhi per questa salvezza. Perchè per la vittoria ai playout non ti danno una coppa, un merito, o un premio. Ma solo la speranza di avere finalmente una stagione migliore. Una cosa che Cosenza chiede da anni. Nella pandemia chiudemmo praticamente ad agosto. E mentre le altre già si rimboccavano le maniche, noi ad aspettare. Poi, l’anno dopo, la retrocessione con attesa della riammissione. E ancora lì tanta tempo perso. Adesso però basta! C’è tempo e possibilità di fare le cose come gli altri stavolta . E le scuse stanno a zero. C’è stata un cena fra Bisoli Goretti e il Presidente? Bene.

Che venga subito fuori una fumata bianca, oppure l’annuncio che già ai primi di giugno un nuovo Ds verrà ad insediarsi per impostare una stagione da Serie B. Ripeto, da Serie B. Senza le solite fasulle litanie di circostanza condite da farseschi e lunghi silenzi. Non ci pensare nemmeno stavolta Guarascio! Non pensare che stavolta ti basterà scappare a Cetraro e stare chiuso in un hotel per non rispondere ai tuoi doveri e far passare il tempo. Non pensare di ritardare per tuo comodo, a danno nostro. Stavolta i tempi e le scadenze saranno tenute d’occhio. Giorno dopo giorno. Movimento dopo movimento. Annunciate la data del (finalmente!) ritiro per la prossima stagione, mandate chi di dovere a sedersi coi procuratori per i rinnovi necessari, sistemate per bene la Rao e fatevi consigliare una strategia da applicare per il prossimo campionato da chi se ne intende! Fate tutto come una Società seria, da campionato cadetto.

Per rinfrescare la memoria ai soliti quattro cialtroni che proveranno ad alzare gli scudi, ho rispolverato un vecchio video di una conferenza tenuta da un allenatore che provò, da cosentino, a dare il suo contributo al Cosenza nato da poco sotto la presidenza Guarascio. Sentite cosa dice a partire dal minuto 6. Sono passati 8 anni ed eravamo in serie D, ma i problemi e le accuse a Guarascio sono le stesse. Noi adesso siamo in Serie B, e abbiamo dimostrato di meritarcelo come pubblico e tifoseria. Manca solo una cosa. La Società, che pare ancora sia interessata ad essere da serie D. Ma non gli verrà più permesso. E’ bene che lo sappia.