Cosenza Calcio, il ballo del pezzente: Gargamella, vattene all’inferno

La nottata, come diceva il grande Eduardo, è passata. E il Cosenza Calcio è sempre ultimo in classifica, con distacchi sempre più vistosi dalla zona salvezza. La clamorosa protesta della tifoseria, che ha lasciato il patron da solo con il suo cerchio magico di lecchini, ha lasciato il segno. Oggi il patron Guarascio, sempre più simile e Gargamella, non ha più la sicumera e l’arroganza che sfoderava fino a qualche settimana fa e anche le frequentazioni con i peggiori poliziotti di… Caracas gli si sono rivoltate contro.

L’immagine che passerà agli annali di questa surreale partita tra Cosenza e Benevento, tuttavia, non sarà lo stadio malinconicamente deserto ma l’esultanza del patron al gol di Vaisanen, che ha evitato ai Lupi l’umiliazione della quarta sconfitta consecutiva e probabilmente finanche l’ammutinamento di quei quattro lecchini con la lingua consumata che ormai gli sono rimasti.

Questa esultanza la stanno definendo in tutti i modi sui social: il ballo del pezzente, il ballo dell’infame, qualcuno l’ha paragonata persino al ballo sul Titanic. E i tifosi hanno ragione da vendere: dopo 11 anni nei quali hanno cercato in tutte le maniere, qualche volta persino con atteggiamento da psichiatri, di capirlo e magari di “assolverlo”, adesso non ce la fanno più.

Sono arrivati a rinunciare alla gioia più grande, quella di vedere e sostenere la squadra del cuore, perché è ostaggio di un signore che se ne serve per i suoi squallidi affari personali. Dall’appalto della spazzatura – peraltro in corso… – ai soldi dei diritti televisivi. La misura è colma, non se ne può più.

Da questa situazione il patron potrebbe uscire solo in un modo: scucendo i quattrini necessari per acquistare nel mercato in corso i 5-6 calciatori che servirebbero per la salvezza. Ma a gennaio, con una squadra ultima in classifica, bene che può andare arriverà solo qualche “scartina” con l’unico obiettivo di raccattare uno stipendio fino a maggio. Insomma, i giochi sono fatti e c’è solo da gestire nella maniera più civile possibile quella che si preannuncia come una deriva annunciata: la retrocessione in Serie C.

E qui ritorna a bomba la rabbia dei tifosi: ma come si fa a ballare e ad esultare quando stai affondando in maniera vergognosa solo perché non hai nessun rispetto della città e della tifoseria? La gente è nauseata e schifata, lui si crede intoccabile e magari gode anche della nostra sofferenza. Vattene all’inferno Gargamella, meriteresti soltanto indifferenza se non fosse che sei anche un provocatore di bassa lega e a questa gente non c’è gusto neanche a far del male: basterebbe uno sputo, ben mirato al centro della fronte. Per “uomini” come Guarascio sarebbe questa l’umiliazione migliore.