Avevano addirittura dato l’annuncio ufficiale del riscatto e invece sono stati sconfessati.
Il presidente del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio e i suoi collaboratori hanno incassato un’altra figura barbina con il centravanti Arrighini, che, tra l’altro, nella stagione appena trascorsa è stato un’autentica delusione. Ma annunciare urbi et orbi che il giocatore è tuo e poi appurare che il riscatto è stato viziato da un errore non può succedere in una società seria.
Il fatto che Arrighini se ne vada al Cittadella, come scrive anche Gianluca Di Marzio, invece, ci solleva e non poco. Perché vorrà dire che Guarascio ne dovrà prendere uno nuovo e (speriamo) più forte. Non ci vuole molto…
Intanto, anche i più strenui sostenitori di Guarascio sono in difficoltà.
I gravi errori commessi sono sotto gli occhi di tutti. Bastava prendere un giocatore a gennaio per rafforzare la rosa e puntare con decisione alla Serie B o ai play off. Non ci voleva uno stratega per consigliargli di fare qualche rinnovo di contratto ai calciatori più rappresentativi col contratto in scadenza. E così oggi assistiamo allibiti all’esodo facilmente prevedibile (Arrigoni, Ciancio, La Mantia, probabilmente anche Fiordillino e Vutov e chissà quanti altri…).
Per non parlare del direttore sportivo Mauro Meluso: se davvero voleva confermarlo, è possibile arrivare a maggio senza averlo contrattualizzato? Cose da pazzi!
In occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore sportivo, Guarascio ha ammesso gli errori commessi a gennaio, ma ormai buoi e vacche sono scappati, inutile chiudere la stalla.
Se va bene, ci aspetta un’annata nella quale dovremo lottare per mantenere la categoria e la tifoseria si è stancata.
E’ vero, non abbiamo problemi di penalizzazioni, gli stipendi vengono pagati regolarmente, l’iscrizione è certa ogni anno, ma ciò che dovrebbe essere normale può diventare l’unico argomento di merito per il presidente di una società calcistica?
Ai posteri l’ardua sentenza.