Cosenza canterina: il pentito che minaccia la moglie con un fake Fb

Per carità, se così è, evidentemente qualcuno lo ha autorizzato. Altrimenti non si spiega come mai un pentito, che teoricamente non dovrebbe avere nessun contatto con la vita “precedente”, sguazzi tranquillamente su Facebook chattando e minacciando la moglie, ricattando ex amici e continuando a fare affari.

E’ il caso di tanti pentiti cosentini, che dopo aver saltato il fosso continuano tranquillamente ad usare ogni tipo di mezzo di comunicazione per continuare a gestirsi i fatti loro.

Oggi vi sveliamo l’account fake di Facebook del pentito Luca Pellicori definito da alcuni “sodali” il “Mammasantissima”.

Così si presentava Luca Pellicori, prima di iniziare a collaborare con la giustizia, a detta di “Pozzetto” al secolo Francesco Noblea, anche lui pentito, che dice: «L’ho conosciuto in carcere nel 2015 e si vantava di essere uno stretto collaboratore di Marco Perna. Luca Pellicori era quello che comandava nella sezione dei “comuni” alla sezione dei “definitivi”, invece, c’era Marco Abbruzzese che comandava la sezione».

Pellicori fu raggiunto da un provvedimento restrittivo durante l’operazione Apocalisse il 12 novembre 2015, mentre si trovava già in galera per spaccio. Una operazione che portò all’arresto di 20 persone accusate di aver formato una associazione dedita allo spaccio d hashish e marijuana. Di Luca Pellicori al quartiere, a differenza di quello che dice “Pozzetto”, in tanti lo descrivono come un venditore di droga incallito detto anche “Luca a chiacchiera”. Una persona inaffidabile e “malato di malavita”. Che tradotto significa: pur di atteggiarsi a malandrino millantava amicizie che in realtà sono solo frutto della sua fantasia.

Il pentito Pellicori è dall’aprile del 2017 che collabora con al DDA. E sulle sue dichiarazioni “ruota” tutto il processo “Apocalisse”. Da allora ha continuato a mantenere i contatti in città, come se niente fosse successo. Ci chiediamo se questo è legale. Se è normale che un pentito di ‘ndrangheta continui tranquillamente a minacciare la moglie ed altri come se niente fosse, usando telefonini e FB. Lo scriviamo qualora questo fosse sfuggito ai pm della DDA di Catanzaro. E Luca Pellicori non è il solo ad usare facebook.

Questo l’account: