Cosenza, “Casa Telesio”: una bolla destinata a scoppiare! Esulta la Sinistra Cgil

“Casa Telesio”: una bolla destinata a scoppiare!

Esulta la Sinistra CGIL

Il diavolo, si sa, fa le pentole ma non i coperchi.

Non era inevitabile che, nonostante tutte le manovre ordite per arrivare ad una innaturale ed illegittima unificazione del Liceo “Telesio” e del Convitto Nazionale “Telesio” con l’istituzione di un impossibile Omnicomprensivo, questa operazione fallisse inesorabilmente. Anzi, il lavoro per arrivare a questo risultato era stato ben congegnato, costruito mattone per mattone, se la vigilanza del nucleo di “Democrazia e Lavoro” – Sinistra CGIL non lo avesse tallonato e denunciato. Siamo stati i primi e gli unici a farlo da tempo, nel tombale e colpevole silenzio di tutti gli altri, compresi i “quadri sindacali” che lavorano in quella scuola.

Ma, per fortuna, tutti i nodi vengono prima o poi al pettine e ambiguità e omertà vengono travolte.

Il 2 dicembre la Regione Calabria ha incontrato le cinque Province per discutere del “Piano della rete scolastica e della programmazione dell’offerta formativa 2022/23”. All’unanimità è stata decisa la sospensione del dimensionamento e di rendere possibile solo il cambio nella programmazione dell’offerta formativa coerentemente ai criteri delle Linee Guida regionali. Quindi veniva fissato al 10 gennaio il termine per l’approvazione dei relativi piani provinciali che dovevano essere limitati a questo punto.

Il 4 gennaio si è riunito il Consiglio Provinciale di Cosenza che, preso atto di quanto emerso dal Tavolo del 2 dicembre (che dunque escludeva di procedere ad alcun accorpamento), ha deliberato all’unanimità (!) il Piano provinciale. Motivandolo con la ristrettezza del tempo disponibile e con l’emergenza epidemiologica in atto (che viene agitata sempre, quando conviene) il Consiglio Provinciale ha assunto la sua deliberazione senza compiere gli atti di concertazione previsti (incontro con gli Enti Locali, con le Istituzioni Scolastiche, confronto con le Organizzazioni Sindacali) ma recependo senza valutazione alcuna tutte le richieste provenienti dalle Scuole in merito alle proprie Offerte Formative.

Stranamente però l’Allegato che accompagna la Delibera contiene anche una Sezione B che accoglie alcune richieste “pur non essendo direttamente attinenti alla Programmazione dell’Offerta Formativa”. Cosa conterrà mai? Balza agli occhi immediatamente l’ “annessione del Liceo Classico Telesio al Convitto Nazionale Telesio” (inutile specificare che al contrario le altre richieste di accorpamento vengono tutte correttamente respinte!).

Una potente magia: si prova a far rientrare dalla finestra ciò che è stato cacciato dalla porta, si dà parere favorevole cioè a quanto era stato esplicitamente escluso sia dal Tavolo tecnico regionale che dalle premesse alla Delibera provinciale! La preventivata “annessione”, tra l’altro, appare paradossale: un Istituto normodimensionato viene annesso ad un’Istituzione Scolastica sottodimensionata, unificando scuole di diverso ordine e grado e creando al di fuori di ogni logica e di ogni norma un Omnicomprensivo nel pieno di un capoluogo di Provincia, distruggendo definitivamente la storica specificità del Convitto di Cosenza nel contrasto contro l’esclusione e l’abbandono scolastici.

Accortici di quanto stesse accadendo, dobbiamo ringraziare il Consigliere regionale Ferdinando Laghi per la disponibilità ad accompagnarci sul versante istituzionale, richiedendo tutta la relativa documentazione alla Provincia di Cosenza e dichiarandosi pronto a denunciare la vicenda con eventuale intervento e interrogazione in Consiglio regionale.

In queste ore veniamo a conoscenza che l’Ufficio Scolastico Regionale, a cui avevamo da tempo segnalato l’anomalia di quanto stava accadendo a Cosenza, ha espresso parere contrario alla richiesta di “annessione”.

Ottimo! Vuol dire che avevamo visto giusto e che avevamo pienamente ragione a denunciare l’ “anomalia” di questa situazione e non ci ha mai scoraggiato il complice silenzio che accoglieva le nostre segnalazioni. Ben sappiamo come in questa fase storica è difficile trovare chi abbia la forza e la volontà di gridare che “il re è nudo”, soprattutto se il re è potente ed ha una rete di alleanze influenti. Dispiace che in silenzio rimanga pure chi per ruolo, funzione o anche per etica, dovrebbe invece parlare.

Restiamo naturalmente vigili a che nessuno pensi di compiere colpi di mano in Regione, tentando di rovesciare il parere espresso dall’USR. Rappresentano un’ottima garanzia a che questo non accada sia la disponibilità del Consigliere regionale che resta in costante contatto con noi sia quella già espressa da alcuni parlamentari di portare all’attenzione delle Camere eventuali “strane operazioni”.

La bolla di sapone costruita intorno a “Casa Telesio”, operazione di marketing che veicola un’idea di scuola elitaria e una concezione proprietaria da parte del Dirigente, è destinata a scoppiare. E, se quella concezione retrocede, avanza l’idea della Scuola della Costituzione, aperta, inclusiva, uguale nelle opportunità e nelle offerte per tutte e per tutti, dove il diritto allo studio e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori costituiscano la stella polare.

Pino Assalone, coordinatore regionale di “Democrazia e Lavoro” – Sinistra CGIL