Cosenza, Centro per l’Impiego. Incentivo Occupazione Sud: assunti soggetti privi dello stato di disoccupazione

COSENZA, INCENTIVO OCCUPAZIONE SUD: RIESAME ISTANZE RIGETTATE. ASSUNTI SOGGETTI PRIVI DELLO STATO DI DISOCCUPAZIONE.

Sono una disoccupata. Una delle tante donne disoccupate!

Sono disoccupata da così tanto tempo che dovrei quasi esserci abituata, dovrei, ormai, essermi rassegnata e a volte lo sono, a volte mi trascino a stento, perché è così tanta la pesantezza di questa condizione.
La disoccupazione corrisponde quasi ad una spersonalizzazione, ad una perdita della propria identità, perché ti costringe a tacere, ad abbassare lo sguardo, a dover sopportare, quasi fosse una violenza perpetrata.
Una violenza che se da un lato si teme, dall’altro si accetta, perché il rischio è quello di rimettersi in gioco, perché, per così tanto tempo, non hanno fatto altro che dirti che non servi a niente, che quasi ci si convince.

Ci si convince che conviene sedersi, stare zitti, non parlare, perché il sistema in cui ci si imbatte è così controverso e chiuso che, con la sua morsa, può solo soffocare. Eppure, dentro qualcosa ribolle, qualcosa così silente dall’oscurità emerge, che è quasi minacciosa, come lo è sempre stata: la libertà di pensiero, di parola, di espressione, quel ricongiungersi alla propria essenza, seppur nell’inessenza.
E un grido si solleva: “Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli”.

Ribellatevi quando calpestano ogni vostro diritto all’informazione, alla comprensione, quando tentano di ridurvi ad un pezzo di carne macinata facendovi credere che siete solo quello.
Ribellatevi quando vi dicono che non ci sono altre strade all’infuori della rassegnazione, della passività, dell’accettazione: stanno solo cercando di ingozzare il sistema, le loro pance grasse, i loro occhi spenti.
Vogliono farci credere che non esiste la giustizia, eppure quanti di noi si identificano in essa, quanti di noi da essi traggono forza, quanti di noi sanno di essere la sua “essenza” stessa?

A quante di noi, davanti ad un operatore del Centro per l’Impiego, è stato detto di lasciar perdere, che è inutile opporsi, perché: ”a quale datore di lavoro converrebbe assumere una inetta quarantenne o forse anche più, visto che non ci sono, neanche, agevolazioni da parte dello Stato?”.

Perché le Politiche Attive e Sociali dello Stato, sono tutte dirette a garantire l’occupazione dei giovani e in effetti sembra che parlino solo di quelli: dei giovani, quasi come se, quelli un po’ più adulti non avessero più alcun diritto, neanche di esistere, di sopravvivere. Perché il lavoro in alcuni casi e per alcune persone serve a quello: a sopravvivere! Non dico neanche a vivere, perché in quei casi si ha la possibilità di scegliere ed il lavoro, allora, è sinonimo di progressione e diventa strumento di evoluzione.

A quante di noi, hanno fatto sottoscrivere il Patto di Servizio, sprovvisto di Piano di Azione Individuale, senza neanche dire cosa sia un Patto di Servizio o a cosa serva un Piano di Azione individuale?

A quante di noi hanno fatto sottoscrivere la DID – Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro – senza consegnarci una copia conforme? A quante di noi hanno alterato le qualifiche e cancellato dati della propria Scheda Anagrafica?

Donne svegliatevi, disoccupati in età over, svegliatevi tutte e tutti, perché i fondi ci sono! Ma li hanno usati per chi? Per i disoccupati o per assumere persone prive della condizione di disoccupato?

Quanti di voi sanno dell’Incentivo Occupazione Sud? Probabilmente solo gli amici degli amici dell’ avvocato Azzeccagarbugli. E dev’essere proprio bravo l’avvocato Azzeccagarbugli ad ingarbugliare, visto che sono state assunte persone prive dello stato di disoccupazione, ma ovviamente, ad insaputa dello stesso e degli onesti professionisti, i consulenti del lavoro, preposti alla gestione delle pratiche degli imprenditori ammessi a fruire dell’Incentivo Occupazione Sud, ovviamente, totalmente ignari della “cosa”.
Imprenditori che, si sono visti, quindi, rifiutare l’importo dell’incentivo loro spettante e che per usufruire dell’Incentivo Occupazione Sud dovranno consegnare il CF – Codice Fiscale – del lavoratore e la conferma DID – Dichiarazione immediata disponibilità.
DID che, per ovviare ai problemi della verifica dello stato di disoccupazione, l’INPS, dietro direttiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aveva, in un primo momento, previsto di rifiutare se non fosse stata sottoscritta in modalità telematica, dallo stesso lavoratore, attraverso l’accesso al portale ANPAL.

Ma non essendo ancora tale procedura pienamente operativa, il termine del periodo transitorio, inizialmente fissato al 30/06/2017, è stato prorogato al 30/09/2017. Per cui, la “strategia adottata per la verifica dello stato di disoccupazione è stata” (giusto per il tempo in cui gli imprenditori ammessi allo stanziamento del Bonus dovranno ripresentare i dati dei disoccupati che verranno assunti) “temporaneamente a-bo-li-ta!!!”.

Durante questo periodo, sarà valida la modalità corrente: recarsi personalmente al Centro per l’Impiego. Qualche volta, potrà capitare che qualche operatore la tratterrà impropriamente per sé, rifiutandone il rilascio. Così, come è successo ad una mia amica, anche lei, poverina, disoccupata come me. 

Di recente, ha lamentato la cosa su facebook, ad una certa Fondazione Lavoro di Vibo Valentia, e nel suo post scriveva di essere preoccupata, perché dopo avere effettuato un accesso nella sezione ricerca e selezione personale del portale telematico della Fondazione Lavoro di Roma, risultava che il suo codice fiscale fosse stato attribuito ad un altro utente, oltre al fatto che l’operatore del Centro per l’Impiego (avallato del Direttore), non avesse voluto rilasciarle la DID.

Mi domando: a quante/i di voi non è stata rilasciata la DID – Dichiarazione di Immediata Disponibilità?
Secondo voi, e vi lascio con questo quesito, è giusto che sia stata abolita la misura precauzionale adottata quale strategia per la verifica dello stato di disoccupazione? 

Lettera firmata