Cosenza, centro storico. Appello delle associazioni a Bonisoli: “Andare oltre i 90 milioni”

Un appello al ministro Bonisoli “per un tavolo intersistituzionale, aperto alle associazioni cittadine, che integri i 90 milioni della delibera CIPE con ulteriori fondi europei e nazionali; proposte concrete per l’armonizzazione degli interventi di tipo culturale con la necessaria e improrogabile messa in sicurezza del centro storico di Cosenza, perchè non esiste il bello se attorno ad esso domina il degrado sociale e riprendono i crolli, come si evince dalle cronache degli ultimi giorni”.
Sono questi gli assi portanti di un documento che “Prima che tutto crolli” e “Osservatorio Cosenza Vecchia” hanno inviato al ministro dei Beni Culturali come allegato ad una lettera con la quale alcune delle associazioni partecipanti all’incontro di febbraio con il capo di gabinetto del MiBAC, Tiziana Coccoluto, hanno chiesto la ripresa del confronto sul migliore utilizzo dei fondi CIPE.

“Il documento traccia gli elementi di una proposta di progetto integrato per la riqualificazione del centro storico di Cosenza, coerente con le linee d’azione del “Piano Operativo Cultura e turismo” approvato dal CIPE nel 2018. Il documento sottolinea pure, ai fini della riqualificazione urbana complessiva, la necessità di intervenire anche sulla riva destra del fiume Crati, ricca di emergenze architettoniche”.
La proposta prevede “interventi sul grande complesso edilizio e monumentale, composto da Teatro Rendano, Liceo Classico “B. Telesio”, Convitto Nazionale, Biblioteca Civica e Accademia Cosentina, denominato “Cittadella della Cultura” e rappresentativo dell’identità storica cosentina. A questo complesso, secondo le suddette linee d’azione, possono essere combinati il recupero dell’ex Villagio del Fanciullo (da destinare a struttura ricettiva per giovani e per artisti) e operazioni di archeologia industriale nelle vecchie fabbriche del Tannino e di Mancuso e Ferro (miglioramento dell’accessibilità, efficientamento energetico ed altri interventi “funzionalmente connessi”).

Per gli obiettivi non perseguibili con i Fondi per lo sviluppo e la coesione (FSC), PCTC e Osservatorio insistono sul coinvolgimento nel Contratto Istituzionale di Sviluppo di altre risorse, in particolare regionali ed europee. La Regione si è già detta disponibile in tal senso. Si potrebbero così avviare programmi di acquisto e recupero di alloggi degradati, da destinare sia a studenti che a persone svantaggiate come giovani coppie ed anziani. Parte degli alloggi recuperati potrebbero essere riservati in locazione agli abitanti in possesso dei requisiti di legge. Con l’attivazione di programmi complessi (Contratti di Quartiere o altri Programmi di Recupero Urbano), si potrebbero coinvolgere risorse private nella rivitalizzazione di quartieri degradati come Santa Lucia, Lungo Crati De Seta – Via Compagna e altri ancora in destra Crati”.

Oltre a “Prima che tutto crolli” (Calabriattiva, Cosenza Storica Attiva – Cos.S.A, Associazione G. Dossetti “Per una nuova etica pubblica”, Pensiero Laico, Rinascimento Meridionale) hanno aderito le seguenti associazioni: “Comitato Archi di Ciaccio – Porta Piana – Vergini”, “Civica Amica”, “Cosenza che vive”, “Amici del Convitto Nazionale B. Telesio”, Comitato “Riforma – Rivocati”, Comitato “Kaep” (Kos attività economiche e produttive).