Cosenza. Ciao Guglielmo “Gulligù”: mille aneddoti per ricordare quel ragazzo allegro del bar “di fronte i casermette”

In memoria di Guglielmo Gualtieri nel giorno dell’ultimo saluto 

È come immaginare un saluto così, anzi un non saluto, un normalissimo “ni vidimu pomeriggio o ni vidimu dumani” che non ci sarà più, il caffè al mattino, o “pagala na birra, spennali si sordi” quel passaggio quotidiano al bar “di fronte i casermette” che ormai era diventata routine quotidiana. Arrivare li da te e ridere di tuo fratello, “qui lavoriamo solo io e Rosanna” è a casa che dorme…

Dopo 24 ore è diventato tutto surreale, inimmaginabile, indefinibile, oggi è un sabato di calcio diverso, vuoto, non passeremo da te per parlarne, per parlare del TUO Cosenza, per parlare di “Baldo” e co, di cui eri innamorato da sempre, di come avremmo vinto a Caserta, di come l’innominabile con tre giocatori, uno per ruolo, avrebbe potuto vincere il campionato, di come “ci simu caduti malati” e “chi m’ha fattu”, eppure ogni volta eri allo stadio in curva sud.

Di come nell’ultima trasferta a Crotone con la tua Adelina condividevi il tuo Amore per i Lupi. Quando mi riservavi il tuo “un ci capisci nenti” perché a modo nostro noi di calcio ne capivamo e come, eppure non indovinavamo mai un risultato, oppure “tu tiani a pila” come per dire tu stai bene e noi siamo felici di essere tuoi amici. “Se vinciamo al superenalotto, facciamo una vacanza di un mese su un’isola deserta noi stretti 6-7 persone” .

Di come gli Amici erano gli amici, e te ne vantavi tantissimo, da quelli di Santa Chiara a noi del bar, perché i tuoi amici eravamo veramente tanti, ed io mi inorgoglivo di essere uno dei tuoi tanti, con Alessandro Mauro Franco Gennaro Manuele, con Antonio “ma perché non ride mai, però è un BUONO”.

Gulligù, “chinnafattu” per te non vale, tu ci hai sempre regalato il tuo sorriso, insieme a Rosanneddra tua, a Francescuzzu tua, che erano intoccabili, al sorriso di tua madre, “ca fumava troppo” e a patritta ca 27 partite in una volta li indovinava, a Danilluzzu (figliuma) ad Enricuuu, mo dumani iamu piscamu.

Gulligù, “chinnafattu” per te non vale, tu che ci hai regalato la cosa più preziosa al mondo, il tuo tempo, con la bici elettrica, la pelata e gli occhiali da sole, con il borsello “pieno” siiiii di carte, e di risate.

Gulligù “chinnafattu” per te non vale, tu ci hai fatto tantissimo e noi non dimenticheremo mai quello che sei stato per chi passava da “viale Cosmai di fronte i casermette”….
Gulligù “chinafattu” per te non vale, da questo triste mondo ti hanno cacciato troppo presto, e oggi questo mondo è ancora più triste, il Cosenza , la curva sud, il tuo bar, i tuoi amici, Santa Chiara, Viale Cosmai, Adelina Daniluzzu Francesco Rosanna Enrico Mamma Papà…
Gulligù “chinnafattu” per te non vale, forse questo mondo non E’ STATO per te abbastanza… TVB

Lettera firmata