Che il referendum-pagliacciata imposto ai cosentini, ai rendesi e ai castroliberesi da Roberto Occhiuto si trasformasse in una disfatta invereconda in tanti lo avevano già capito. Fin da quando il fratello cazzaro del presidente se n’era uscito con la “barzelletta” che se i cosentini non avessero votato per la città unica, Cosenza avrebbe perso lo status… di capoluogo a favore di Corigliano-Rossano. Ed era sceso in campo direttamente il sindaco Flavio Stasi a dire le cose come stavano e come stanno, visti i risultati.
di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano
Pubblico questo manifesto evitando di riportare chi lo ha promosso: ormai lo ha visto l’intera Calabria (si tratta di Mario Occhiuto, alias il cazzaro, ex sindaco di Cosenza, fratello di sangue del parassita a capo della Regione Calabria, ndr).
Contenuti tanto beceri non hanno bisogno di alcun commento, ma é utile invece partire da questo per comprendere con quale logica il potere calabrese abbia reso la Calabria l’ultima in qualsiasi graduatoria esistente.
In sintesi sarebbe la logica dei “fricacumpagni”, ma non è solo questo: é l’assoluta mancanza di visione d’insieme di una terra che deve competere per migliorare i servizi di tutti.
Ecco perché da mesi parlo di modello sbagliato.
Quando si propone un nuovo ente intermedio, per esempio, non é per diminuire i servizi di nessuno ma per migliorare l’efficienza e la competitivitá di tutti. Mai abbiamo immaginato di chiedere la restituzione del Tribunale chiudendone un altro, così come quando parliamo di nuovi nodi Alta Velocità: mai vorremmo dividere ma al contrario dobbiamo unire ed infrastrutturare Calabria settentrionale e meridionale, dal tirreno allo ionio. Per essere competitivi bisogna mettere in rete risorse, non spartirsi le briciole sempre più misere.
Ecco, quello che leggete non è un incidente di percorso, ma é il manifesto politico di una classe di potere fallimentare e logora che dobbiamo urgentemente superare.
Ai cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero auguro buon voto democratico e libero, consigliando con umiltà di votare per un progetto aperto, una visione futura di città e di territorio, e non di certo per questi squallidi deliri.