Quanto abbiamo bisogno di partecipazione politica? Tanto.
Ce lo hanno dimostrato l’assemblea cittadina di due settimane fa e il presidio di lunedì scorso contro la manovra antidemocratica messa in atto per la città unica e per la costruzione del nuovo ospedale.
Insieme al Comitato per la Città Policentrica, l’altro ieri in piazza sono state raccolte le firme per impedire l’ennesimo progetto di speculazione nell’area urbana e la cittadinanza ha partecipato numerosa, chi apponendo una firma, chi facendo domande, chi ascoltando gli interventi che si sono succeduti, nonostante il tempo incerto e le temperature proibitive.
Per tornare alla domanda iniziale, allora, pare evidente quanto questo ultimo mese ci restituisca la misura in cui le persone che abitano il nostro territorio si sentano escluse da un’amministrazione fantasma che non comunica né invita alla partecipazione, anzi la ostacola, e da un governo regionale che tira avanti a colpi di annunci sensazionalistici che però fanno a pugni con la realtà che viviamo tutti i giorni.
La Calabria Straordinaria sponsorizzata da Roberto Occhiuto è anche quella dove si lasciano i cittadini votare un referendum che non ha nessun valore decisionale, perché è già stato tutto deciso. Forse non c’è spazio nella Calabria Straordinaria per la democrazia diretta?
E se il dibattito non avviene con i cittadini, non avviene nemmeno nelle stanze delle istituzioni, dove in fin dei conti, quando c’è da pianificare un progetto pluridecennale di speculazione, gli esponenti dei maggiori partiti di destra e di sinistra si trovano tutti d’accordo.
Vogliamo un progetto vero per questo territorio, un progetto che parli di servizi, trasporti, ambiente e salute, che metta al centro le persone e i loro bisogni e che abbia una visione di lungo periodo in cui la priorità è costruire un’area urbana a misura di cittadinə. Nei prossimi giorni daremo indicazioni su dove trovare i banchetti per contribuire con una firma.
La Base