Cosenza, città unica. Un dibattito di “lana pecorina”

Il dibattito che da tempo coinvolge la politica e l’opinione pubblica di tutta l’area urbana sulla città unica, a voler essere buoni, è tutto fuffa e lana caprina. Un argomento di distrazione di massa utilizzato dalla solita politica magnacciona per distogliere l’attenzione dei cittadini da ben più importanti problemi. E non è certo un caso se a promuovere l’innaturale fusione dei tre comuni, è sempre la stessa vetusta e intrallazzona classe politica locale. La stessa classe politica responsabile del commissariamento finanziario e mafioso dei comuni di Cosenza e Rende. Le solite famiglie politiche che con la politica mangiano e fanno mangiare. Spacciano la fusione dei tre comuni come una nuova opportunità di lavoro per giovani e meno giovani, accompagnata da una forte crescita economica dell’intero territorio coinvolto. Manco fosse la creazione degli “Stati Uniti d’Europa”. È chiaro, per chi deve fare ogni giorno i conti con una realtà economica sempre più precaria e senza via d’uscita, che siamo di fronte alle solite chiacchiere al vento dei politici locali.

Chiacchiere che i promotori del SI usano per nascondere ai cittadini creduloni la verità che si cela dietro questa fusione (dei loro cervelli): realizzare un comune “vergine” libero da commissari nominati per fallimenti e mafia, dove è più facile intrallazzare senza riflettori addosso; accordarsi sulle percentuali di “sguabbu” che tocca ad ogni paranza sui nuovi affari della città unica; stabilire la spartizione del potere politico e la sua disposizione  nelle stanze del potere della nuova “Grande Cosenza”, passaggio fondamentale per tutti i marpioni a tutele dei vecchi e dei nuovi affari. La fusione serve solo a questo. Anche se resta una incognita: i debiti chi li paga?  Forse hanno in mente di rivolgersi a Bono Vox per promuovere una nuova campagna: “Cancella il debito di Cosenza”. Potrebbe essere.

Non ci vuole molto a capire che questa fusione serve solo ai soliti noti i cui unici interessi sono quelli di mettere le mani sul nuovo e tintinnante forziere della città unica. Per i cosentini, i rendesi, i catroliberesi, non cambierà nulla. I problemi, per tutti i cittadini, ci sono oggi e ci saranno anche dopo la fusione. E questo perché gli artefici della truffa della fusione sono sempre gli stessi. Se non hanno mai prodotto niente nei singoli comuni che hanno amministrato per decenni, tranne saccheggi e corruzione, perché dovrebbero iniziare a fare gli interessi dei cittadini proprio ora? Forse che sono diventati tutti onesti dalla sera alla mattina? E già questo basterebbe a capire l’inganno. Ma se non basta chiedetevi cosa entra realmente in tasca da questa fusione a tutti i cittadini. Quali saranno i servizi al cittadino che subiranno miglioramenti immediati dopo la fusione? Sanità, trasporti, istruzione, servizi sociali? Dopo la fusione chi ha diritto avrà una casa, un lavoro, assistenza medica, e tutele sociali migliori di quelle di cui “gode” oggi che sono pressoché inesistenti?

Dopo la fusione l’unica cosa certa è che i senza casa continueranno a non avere una casa, i disoccupati resteranno tali, chi ha diritto all’assistenza continuerà a dover fare da solo, i trasporti resteranno sempre la solita incognita, la sanità pubblica continuerà ad essere un lazzaretto, e come succede oggi continueranno ad andare avanti sempre gli stessi, mentre tutti gli altri dovranno continuare ad arrangiarsi come hanno sempre fatto. Dove sta allora il guadagno da questa fusione per il cittadino? Ecco perché la discussione sulla città unica è solo una questione di lana caprina, anche se nel nostro caso, visto che ancora andiamo dietro alle chiacchiere dei soliti politici, dovremmo dire che è una questione di “lana pecorina”.