Cosenza, cliniche d’oro. Trattativa tra i boss della sanità. I dipendenti: “I Morrone ci devono pagare subito”

No, proprio non se l’aspettavano né Pietro Citrigno – per gli amici Pierino, per i servi don Pierino – né Ennio Morrone – il “mammasantissima” –  né i rispettivi rampolli – Alfredino bellipapà e Lucabambinomio -. Non se l’aspettavano che Iacchite’ sputtanasse il loro squallido accordo per la vendita delle cliniche del Gruppo San Bartolo controllate dai Morrone. L’imprenditore condannato in via definitiva per usura pensava che non avremmo “osato” perché il suo compare gli aveva fatto vedere altre due denunce al porto delle nebbie fresche di stampa che – secondo lui – ci avrebbero intimorito. E poi lo aveva rassicurato sul fatto che mai e poi mai i sindacati venduti (fino al buco del culo) si sarebbero fatti scappare una sola parola e così anche tutti i media di regime, tra l’altro regolarmente finanziati dalle pubblicità dell’usuraio.

Di conseguenza, i loro piani sono stati rallentati e a pagarne le conseguenze, tanto per cambiare, sono soltanto i dipendenti, che giustamente ci contattano e ci chiedono di scrivere perché in questo momento sono totalmente isolati e in balia di tutta questa gentaglia che specula vergognosamente sulla loro pelle.

Secondo le ultime informazioni, i Morrone stanno traccheggiando prima di convocare il consiglio d’amministrazione del Gruppo San Bartolo, necessario per approvare un bilancio che più fasullo non si può e per dare il via libera alla cessione delle cliniche Misasi e San Bartolo a Citrigno. E questa perdita di tempo i dipendenti proprio non la mandano giù, anche perché non ricevono gli stipendi da tre mesi e sono sfiniti.

“Anche se approvano il bilancio – ci dicono accoratamente – passano altri 10 giorni, poi ci sarà la firma dal notaio e ne passeranno altri 15… Citrigno ha detto che se concludono la trattaiva, gli stipendi li paga lui, sì ma quando? Non abbiamo neanche i soldi per recarci al lavoro…”. I dipendenti vogliono far sapere anche tramite Iacchite’ a Morrone e ai suoi compari che “i soldi li vogliamo dai Morrone”. Sottolineano come Citrigno ancora non c’entri nulla in questa storia e sono sempre più incarogniti dall’inerzia dei commissari del concordato, ovviamente sotto schiaffo del Gattopardo procuratore del porto delle nebbie, che avrebbero dovuto già dichiarare da tempo il fallimento del Gruppo invece di consentire a questi papponi di arricchirsi ancora cedendo le cliniche.

I dipendenti delle cliniche (dai quali ovviamente vanno levati i clienti e i parenti, diretti o acquisiti) sono allo stremo: “Devono fare il consiglio d’amministrazione oggi o domani, approvare il bilancio e poi si incontreranno per la trattativa, ma come stiamo vedendo non si conclude mai. Ogni giorno dicono tra oggi e domani ma slitta sempre. I Morrone, taccagni e squallidi come sono, stanno prendendo tempo per accollare gli stipendi a Citrigno, ma noi non ce la facciamo più. Marco Morrone (il gemello di Lucabambinomio) aveva detto che ci avrebbe pagato ieri ma naturalmente non si è visto… Dovrebbe intervenire l’amministratore, il servo Chiarelli, ma abbiamo seri dubbi che lo faccia. Forse solo un articolo su Iacchite’ potrebbe smuoverlo…“. E Iacchite’ è qui, pronto a scendere in campo per donne e uomini che hanno la sola “colpa” di lavorare per una delle famiglie più impresentabili del panorama politico e imprenditoriale calabrese. Che speriamo venga spazzata via al più presto, anche dalle competizioni politiche. Davvero non se ne può più di questa gente, che non ha nessun rispetto per l’umanità.