Cosenza, come cambierà l’area dell’ex Centrale del Latte: un grande progetto speculativo

Cambia il colore delle giunte comunali, cambiano i nomi degli amministratori, passano gli anni, ma le situazioni relative alla possibilità di realizzare affari a Cosenza rimangono sempre uguali a loro stesse.

La storia dell’operazione in corso oggi (sindacatura Occhiuto) sull’area dismessa ex Centrale del Latte in via degli Stadi, di cui ho letto su Iacchite’, è lunga.

L’ESTATE DEI SUPERMERCATI: L’AFFARE GATTO-LIDL E L’ADDIO DI CARREFOUR (http://www.iacchite.com/cosenza-lestate-dei-supermercati-laffare-gatto-lidl-e-laddio-di-carrefour/);

COSENZA, UN ALTRO SUPERMERCATO E TANTO CEMENTO A VIA DEGLI STADI (http://www.iacchite.com/cosenza-ipercoop-e-tanto-cemento-arriva-anche-a-via-degli-stadi/).

Parte dal 2004 (sindacatura Catizone-Ambrogio), quando la società SOCOIM srl (proprietaria del terreno) rappresentatata dal sig. Filippo Paola e dall’arch. Roberto De Caro inoltrava al Comune di Cosenza istanza di approvazione di un Progetto di Riqualificazione di quell’area. Nel 2007 (sindacatura Perugini-Ambrogio), si ha l’accelerazione.

La Dirigente del Settore Pianificazione e Gestione del Territorio del Comune, arch. Sabina Barresi, redigeva nel mese di maggio una proposta di delibera di Consiglio Comunale che sponsorizzava quel progetto ed approvava il P.R.U. (Piano di Riqualificazione Urbanistica) inoltrato dalla SOCOIM. L’intervento in quell’area ricade su due distinte zone omogenee definite come zona C1 (espansione semintensiva) per una superficie di 5330 mq e zona F3 (per attrezzature sociali, commerciali, direzionali) per una superficie di 6600 mq.

Il progetto prevede:
-la costruzione di due edifici costituiti da otto piani fuori terra più un piano interrato per cantine e garage ed un piano terra per piccoli esercizi commerciali,
-la costruzione di un edificio costituito da un piano per centro commerciale ed un piano interrato per parcheggio e deposito,
-spazi pubblici.

In Consiglio Comunale correva voce che interessi rilevanti nell’operazione avesse Antonino Gatto, patròn delle  Despar.
Un bel progetto speculativo che veniva persino spacciato per “riqualificazione di un territorio” con enormi problemi sociali. Tantissima fretta di licenziare quel P.U.R., approvato già nel mese di giugno durante una seduta del Consiglio in cui l’unica opposizione era quella di Rifondazione Comunista. Il solo intervento e relativo voto contrario era infatti il mio, all’epoca Consigliere Comunale del PRC, che riportavo in quell’assise l’analisi del mio Partito che contrastava senza tentennamento alcuno quell’operazione così come ogni altra speculazione che la città subiva (e continua a subire).

Il silenzio di oggi, su questa come su tante altre vicende simili, è l’effetto dell’assenza in Consiglio di una rappresentanza della Sinistra d’alternativa. Le altre parti politiche sono indistinguibili in quanto mera amministrazione su un territorio degli interessi dei poteri forti. E’ una triste nottata che, come diceva il grande Eduardo, “adda passà”. Speriamo presto!

Francesco Gaudio
Rifondazione Comunista – Cosenza
consigliere comunale 2006/2011

Fin qui la dichiarazione di oggi di Francesco Gaudio. Tornando indietro a quel 6 giugno 2007, quando il consiglio comunale dell’era Perugini “licenziò” la pratica di questa grande speculazione edilizia e commerciale, ci sembra opportuno riprendere testualmente (dall’ufficio stampa di Palazzo dei Bruzi dell’epoca) alcuni interventi dei consiglieri comunali del tempo.

Sergio Nucci (Ga-Rnp)

“Per capire questa pratica, sono andato in Segreteria generale e ho presentato una richiesta e un’interrogazione. Il problema non è la singola pratica ma la situazione globale dell’urbanistica cittadina. Vorrei capire se gli interventi possono essere portati avanti con la logica del Pru o della variante al Prg. Ho chiesto l’elenco di tutte le concessioni edilizie dal gennaio 2002 al maggio 2007 e quanto incassato per oneri di urbanizzazione; l’elenco delle opere attuate e l’elenco dei servizi; e altri elementi ancora. Solo dopo aver ottenuto tutte le carte richieste potrò dare un giudizio sulla pratiche oggi all’esame del Consiglio.
Finchè non ci sarà possibilità di approfondire questi aspetti, sarebbe opportuno congelare questa ed altre situazioni simili. Più utile una visione d’insieme ed esprimere un giudizio che certo non deve ledere il privato, la comunità, né l’Amministrazione che con gli oneri di urbanizzazione ha pagato tutto e il contrario di tutto”.

Francesco Gaudio (Prc)

“Per quanto riguarda il progetto su via degli Stadi, le variazioni ci sono e sono rilevanti come lo spostamento del 30% della parte residenziale. In Commissione membri della maggioranza sono usciti fuori per non votare la pratica, ci sono distinguo e contrasti. La maggioranza dovrebbe dire da cosa nascono questi contrasti e come poi vengono ricomposti. I poteri mediatici sono forti e i privati controllano i mezzi di comunicazione. E’ significativo vedere oggi tanta attenzione da parte di una emittente locale (Teleuropa Network, da sempre vicina a Gatto&Occhiuto, ndr). Gli umori selvaggi del capitalismo vanno controllati, sennò che ci stiamo a fare? Ma su questo si stende una bella copertura ideologica: la riqualificazione del quartiere.
L’analisi sociologica che accompagna il progetto è offensiva: il quartiere viene descritto come un Bronx. Ma se anche l’Amministrazione avesse ragione, come si risponde a questa situazione? Con due palazzi di 25 metri e un ipermercato. Altre esperienze simili in città non hanno dato risultati di sviluppo e riqualificazione”.

Emanuele Sacchetti (all’epoca presidente della circoscrizione San Vito)

Nel dare come presidente di circoscrizione il parere, chiesi dei ritorni urbanistici: una piazza, rotonde, una strada alternativa verso le cupole eccetera e soprattutto si era concordato che in cambio del pagamento degli oneri di urbanizzazione si sarebbe provveduto ad aggiustare (100.000 euro) la scuola di San Vito e la sede della Spiga (un’associazione onlus). Naturalmente con De Caro e la sua curatrice del progetto (Paola De Caro) dovetti…combattere. Caduta la giunta Perugini il progetto si fermò… Insomma, per farla breve alla Spiga gli sono arrivati 30.000 euro…

E fin qui abbiamo dato spazio anche alle dichiarazioni d’epoca per un progetto che, nato nel 2004, arenatosi e portato a conclusione nel 2007, si è di nuovo fermato per anni e oggi viene portato a conclusione.

Qualche altro dettaglio prima di concludere. De Caro cura l’investimento edilizio e il progetto attuale, peraltro, è stato stravolto dall’attuale sindaco. In buona sostanza, la strada inclusa nel progetto che in un primo momento doveva realizzare De Caro, compresa la bitumazione, la farà il Comune… Occhiuto ha rivisto il progetto e il costruttore gli ha “regalato” la strada, che lui a sua volta “regalerà” ai soliti amici degli amici… E vissero tutti felici e contenti!