Cosenza, Comitato Piazza Piccola: “Occhiuto, la demagogia che genera razzismo”

Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, in un post su FB, ha scritto testualmente

“Il campo abusivo sul fiume dopo vent’anni smantellato. Ricordiamo questi successi dell’amministrazione Occhiuto. Fra poco elimineremo anche la vergogna della baraccopoli di via Reggio Calabria che esiste da più di quarant’anni. Abbiamo trovato mille disastri, che un po’ alla volta stiamo risolvendo. Il centro storico è stato lasciato all’abbandono e al degrado per settant’anni in una condizione ormai quasi di non ritorno…”. 

Per fortuna, però, in città c’è ancora qualcuno che si ricorda di dire ad Occhiuto quello che è: un cazzaro razzista.

+++ LA DEMAGOGIA CHE GENERA RAZZISMO+++

a firma COMITATO PIAZZA PICCOLA

I Rom che stavano sul fiume, ora vivono nei vicoli di Santa Lucia, alla Garrubba e in via Marini Serra. In particolare nei vicoli di Santa Lucia la situazione è di totale degrado e abbandono. Si vive in case diroccate, pericolanti e in condizioni igienico sanitarie disastrose. I bambini non frequentano la scuola e nessun assistente sociale si è mai fatto vedere da queste parti.

Nessuna politica di integrazione e nessun dialogo si è mai instaurato, facendo finta che il problema non esistesse. Le condizioni per ricreare un ghetto simile a quello di via degli Stadi ci sono tutte, e ignorare il problema o reprimerlo non è la soluzione.

Noi abbiamo voluto conoscerli, soprattutto i bambini, molti di loro sognano una vita normale e hanno una grande vitalità. Dovrebbe essere lo scopo di tutti far sì che nessuno rimanga indietro, che sopratutto quei bambini abbiano un futuro migliore. Perché a Cosenza vecchia, che un bambino sia rom o originario del posto non fa differenza, rischierà lo stesso di essere carne da macello della malavita vendendo droga e rischiando il carcere per quattro spicci.

Perché ancora oggi nel 2017 tanti giovani italiani e rom entrano in contatto con droghe pesanti in tenera età. Ancora oggi nei quartieri dei Rivocati e via Milelli c’è chi prova ad adescare bambini in cambio di pochi euro per delle prestazioni sessuali. La maggior parte dei ragazzi abbandona gli studi e quasi la maggioranza non ha prospettive universitarie.

Insomma, la differenza è sottile e per lo più si tratta di provenienze diverse. Nonostante tutto questo, i cittadini del centro storico che vivevano già in situazioni di forte degrado e disagio, oltre ad una grande precarietà, hanno dato dimostrazione di saper accogliere e condividere. Hanno tollerato situazioni di degrado e molte volte aiutato. Ma proprio per le condizioni in cui versa il centro storico se non si creano delle soluzioni e delle politiche che diano una prospettiva diversa, la situazione rischia di degenerare. Evitiamo facili strumentalizzazioni, evitiamo di soffiare sul fuoco dell’intolleranza che sta dilagando in Italia, evitiamo guerre fra poveri e tensioni, evitiamo di usare tali argomenti per la propaganda politica.