Cosenza corrotta, Morra vs Occhiuto: ne resterà solo uno

Di versioni di Occhiuto – che imita il miglior Berlusconi di tutti i tempi quando passava da presidente operaio a presidente pompiere, per poi trasformarsi in presidente metalmeccanico, fino a vestire i panni di presidente banchiere in men che non si dica, e con una disinvoltura disarmante – ne abbiamo conosciute tante, ma questa proprio ci mancava.

Occhiuto, come tutti sanno, è un po’ uno e trino e ha vestito i panni di tanti: è passato dal saio di Santo alla toga di giudice, autoproclamandosi la verità in terra, nell’arco di una giornata. Seguire le sue trasformazioni, vista anche la repentinità con le quali avvengono, non è semplice, ma alla lunga ci si abitua. La sua natura camaleontica lo ha reso adattabile ad ogni situazione. Si trasforma a seconda della situazione. E ne ha per tutti i gusti, può diventare: Occhiuto filosofo, Occhiuto poeta, Occhiuto cantante (magari!), Occhiuto poliziotto, Occhiuto pubblico ministero, Occhiuto malandrino, Occhiuto vescovo, Occhiuto prefetto, Occhiuto giornalista, Occhiuto elettricista e tanto altro. Ma quello che veramente mancava nella collezione dell’Occhiuto Trasformer, era l’Occhiuto Freud.

Detto fatto. Arriva finalmente sul mercato anche la versione Occhiuto psicologo. Infatti quello che troviamo oggi sugli scaffali, è un Occhiuto analitico intento a studiare vizi e virtù di una umanità dolente. Un Occhiuto che riesce a svelare significati e significanze (a proposito di empirismo logico) dei comportamenti sociali dei suoi avversari, “esperimento” mai provato prima. Una specie di mago Othelma con doti mistiche capace di guardare nell’anima delle persone. E per dar sfoggio al suo nuovo personaggio, Occhiuto rifila alla folla inesperta il suo pippotto sui vizi capitali, iniziando dall’invidia. Sull’invidia Occhiuto-Freud dice, rivolgendosi ai suoi avversari: “Una delle caratteristiche principali degli invidiosi è quella che ti prendono di mira con cattiveria e non perdono occasione ogni giorno per parlare male di te. La cattiveria nasce infatti da sentimenti negativi come l’invidia, la solitudine, la tristezza e la rabbia. Di solito le persone che più si lamentano sono quelle che sguazzano nei problemi senza concentrarsi sulla soluzione”.

Un pippotto che ha come destinatari tanti “nemici”, ma principalmente il senatore Morra. Dopo la Manzini, il nemico numero 2 di Occhiuto. Lo scontro tra i due si è fatto, dopo il voto del 4 marzo, sempre più cruento, e le “palate” da una parte e dall’altra vannu a na lira.

L’ultimo affondo di Morra è pesante: «… L’Amministrazione guidata da Mario Occhiuto sembra distribuire nomine, incarichi e lavori con affidamenti diretti in barba a numerose inchieste della magistratura che hanno attenzionato il Comune, tutto prosegue come se giocasse a carte in un tavolo da Casinò. Quello che sta accadendo al Comune di Cosenza, non conosce vergogna! Sembra una rincorsa al saccheggio della città…».

Morra sa bene quel che dice quando parla di magistratura. E’ chiaro che Morra sa qualcosa che noi non sappiamo. Qualcosa di brutto per Occhiuto e compari che lo rende sicuro negli attacchi al sindaco. Come a dire: ride bene chi ride ultimo. È questo che traspare dalla parole di Morra.

Dopo la stoccata della signora (http://www.iacchite.com/lettere-a-iacchite-caro-senatore-perche-non-vedi-la-trave-nel-tuo-occhio/ )  che ricordava a Morra la sua trave nell’occhio, la guerra tra i due è diventata all’ultimo sangue. Lo scontro in atto è decisivo e nessuno dei due vuole perdere. Ed è per questo che mi permetto di consigliare ad Occhiuto di vestire subito, dopo quelli di Freud, i panni di Highlander – l’ultimo immortale – perché alla fine ne resterà solo uno. E sono curioso di sapere chi sarà.