Cosenza. Covelli e Tic Tac pronti a far ripartire il sistema “ditte amiche”. E Madame Fifì vuole fare la vicesindaca

L’avviso è stato lanciato, con tanto di cifre e di grancassa. E’ di 115 milioni 282 mila, 727,38 euro l’ammontare complessivo delle risorse necessarie alla realizzazione del programma triennale delle opere pubbliche, approvato dalla giunta comunale di Cosenza e pubblicizzato con la solita enfasi propagandistica.

All’interno di questa visione sono stati programmati alcuni interventi significativi, come quelli del Cis e di Agenda Urbana, che riguardano il centro storico, ma ulteriori interventi sono destinati alle periferie e ai quartieri popolari della nostra città ed anche alle frazioni. Altre risorse, inoltre, saranno investite per fruire di nuovi asili nido e per la realizzazione di impianti sportivi, come il Palazzetto dello Squash, per il quale apriamo solo una piccola parentesi: ma è possibile che si debba finanziare così generosamente uno sport – con tutto il rispetto – che fanno solo i rampolli della borghesia massonica cosentina e che vede come deus ex machina… un poliziotto? Ci ritorneremo, ma adesso le priorità sono altre.

Si rimette in moto il sistema delle ditte amiche, ricomincia a girare il denaro da riciclare e la torta mai come questa volta è ricca e va utilizzata al meglio. I protagonisti sono quelli di sempre: basti pensare che tra i dirigenti che lavorano al piano c’è il leggendario “mago” Fernandez, già beccato con le mani nella marmellata a Fuscaldo quando prendeva ordini da Occhiuto. E il cartello delle imprese risponde sempre agli stessi capibastone, che hanno già predisposto il giro delle scatole cinesi. La macchina sta per partire e nei corridoi di Palazzo dei Bruzi c’è grande fermento: i soliti bene informati raccontano con sicurezza che la longa manus di Damiano “Tefaticatè” Covelli e Gigino “Tic Tac” Incarnato s’è già allungata sul territorio dividendolo in zona sud e zona nord. Un trionfo. Covelli distribuirà milioni di euro per il centro storico e le “sue” frazioni (tutti sanno che è nato, cresciuto e purtroppo anche pasciuto a… Turzano) fino al centro città. Incarnato allungherà le mani sul resto e quindi sugli altri quartieri popolari. I primi cantieri si stanno già materializzando qua e là, a via Roma per esempio (dove comanda un tale che si chiama Santise), ed è solo un piccolo assaggio di quello che accadrà da qui ai prossimi mesi.

In fermento anche chi deve pagare cambiali elettorali e ha puntato una serie di fondi contando sull’appoggio di Andrea Orlando. Tuttavia, a Palazzo dei Bruzi non sono passati inosservati i “passeggi” di due donne che potrebbero inguaiare il “doppia faccia” che si crede più furbo degli altri. Una è la moglie di un noto boss rimasta per il momento fuori dai blitz di Gratteri e l’altra si atteggia a “Mata Hari” de noantri ma ormai è talmente conosciuta che i dipendenti, quando passa, ridono a crepapelle dandosi gomitate a vicenda per trattenersi.

Intanto, sul versante strettamente politico, la voce che corre sempre più insistente è quella che vorrebbe Madame Fifì vicesindaca al posto di Maria Pia Funaro dopo l’atroce delusione delle Politiche. In fondo, si tratterebbe soltanto di rendere visibile la mano che comanda la baracca e che ha dato il via, subito dopo la morte del vecchio Mancini, al sistema delle ditte amiche insieme al cardinale Franco Ambrogio, che a dicembre festeggia 80 anni e al quale stanno preparando una festa indimenticabile. Povera Cusenza nostra.