COSENZA CRISTIANA
IL PIU’ INNOVATIVO MUSEO DIGITALE D’EUROPA
PORTA IL NOME DI COSENZA CRISTIANA
In una regione dove le redini della cultura sono tenute strette dai piani alti della politica che decide chi, cosa, dove e quando, nel pomeriggio del 6 novembre, è stato presentato il progetto Cosenza Cristiana, imponente opera di Digitalizzazione del Patrimonio Culturale che porta in rete la Città Storica con i suoi beni ecclesiastici, reperibile cliccando www.cosenzacristiana.it. Anche noi, come altri, siamo rimasti spiazzati e abbiamo impiegato qualche giorno a capire come sia stato possibile che qualcuno, senza fare troppe chiacchiere e senza disporre del potere amministrativo e, parliamoci chiaro, di quello economico di cui dispone la Pubblica Amministrazione, abbia potuto realizzare una simile opera di rivalutazione del Centro Storico di Cosenza.
Ma c’è di più: senza alcun impegno di fondi pubblici e neanche di sponsor. Che ciò fosse possibile non ci credeva neanche l’Arcivescovo, e lo ha detto chiaro, nel dirsi grato alla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” che, incalzata dal Movimento cattolico NOI e dalle sue Reti Umane, ha dedicato con la direzione di Fabio Gallo 4 mesi di duro lavoro, dall’1 luglio alla fine di ottobre. Ma andiamo per gradi per capire meglio i vantaggi per la nostra Città di questa opera davvero innovativa. Il progetto è stato presentato nel Salone degli Stemmi della Curia Arcivescovile di Cosenza – Bisignano, così gremito di cittadini, parroci e congregazioni, da non averne consentito la visione almeno alla metà dei convenuti che hanno popolato la piazzetta antistante. Tra gli ospiti, il questore di Cosenza, il corettore provinciale dell’ordine dei Minimi, sindaci (ad eccezione di quello di Cosenza, che con questa storia virtuosa non c’entra niente), docenti universitari, esperti di Beni Culturali. Qualcuno, appartenente al mondo della Soprintendenza dei Beni Culturali, ha dichiarato di non avere mai visto una manifestazione di settore così partecipata, attribuendo l’interesse all’esclusività e qualità del lavoro presentato.
“Cosenza Cristiana” è stata realizzata dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” in collaborazione con l’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano. Fabio Gallo, cosentino di origine, lo ha ideato e realizzato come dono alla Città e ha spiegato che non è un sito e neanche una piattaforma, ma una “entità” digitale che rappresenta la città antica con tutta la sua Bellezza del Sacro, in modo organizzato, integrabile, innovativo e permanente. Un progetto di “incivilimento territoriale” che si espande quotidianamente per diventare “Capitale della Cultura Digitale” dell’intera Calabria e confluirà nel primo Digital Cultural Heritage Museum, da lui fondato per offrire al mondo la conoscenza del Capitale culturale italiano. Tutto GRATIS!
La cosa che più colpisce è che questo progetto è stato realizzato in silenzio, con una efficacia tale da non avere secondi in Europa e celebrare l’anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, avviando la Città alle celebrazioni per gli 800 anni dalla consacrazione del Duomo di Cosenza. Basta un click per capire cosa le competenze possono fare: centinaia di capolavori fotografici, visite virtuali a dire basta, cammini geo referenziati, voli di droni nel cuore delle chiese storiche, area press e un vero Museo Digitale da lasciare sbalorditi i più esperti.
Oggi, come riscontrabile dal Web, Cosenza Cristiana viaggia su canali RAI e in rete, sulle Agenzie internazionali con SIR, che copre tutta l’Europa. Cosenza Cristiana – bisogna ammetterlo -, si sta facendo largo nella coscienza della gente perché ha rilanciato in rete, nel luogo ove tutti si incontrano, discutono, crescono e dove si muovono idee, cultura e le nuove economie, la Bellezza di centinaia di capolavori dell’Arte che attendevano di essere conosciuti, anzi, riconosciuti da quanti, a causa della politica dei festini, degli aperitivi e delle luci colorate, come se fosse sempre Natale, l’avevano dimenticata. Un inno all’Arte e alla Bellezza che Cosenza e i cosentini meritano.
L’Arcivescovo Francesco Nolè ha parlato di “gratuità”, un termine che nel nostro Paese in cui niente si fa per niente e nel quale la corruzione ha preso il sopravvento, sembrava irrimediabilmente scomparso. Una parola semplice che, però, pronunciata dalla più alta autorità della Chiesa, ha fatto molto riflettere i presenti.
Di fatto, alla Città di Cosenza, questo progetto ha restituito la conoscenza del suo patrimonio culturale e della sua autentica ricchezza, quella che ha senso per muovere il turismo della spiritualità che, in Italia, produce le grandi economie. Ma soprattutto, quella in grado di formare i cuori ad una vista migliore nell’onestà.
Cosenza Cristiana ha fatto il suo primo miracolo: ci ha fatto capire che per amore della Città, si può fare molto, molto di più e senza troppe chiacchiere.