Cosenza, donna trovata morta a Città 2000: sul corpo non ci sono segni evidenti di violenza, disposta l’autopsia

Si apprendono maggiori particolari sulla vicenda della donna di 68 anni, Mirella Spadafora, trovata morta ieri sera a Cosenza nel suo appartamento di via Sybaris nel quartiere di Città 2000. I carabinieri sono intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco, allertati dai familiari che non riuscivano a mettersi in contatto con lei da quattro giorni. I vigili hanno forzato la porta e hanno trovato la donna morta nella camera da letto, che appariva completamente a soqquadro e lasciava pensare ad una rapina finita male.

Tuttavia, secondo quanto si apprende da fonti investigative, sul corpo della donna non sono stati trovati segni evidenti di violenza. Il cadavere di Mirella Spadafora era riverso dietro la porta di un piccolo soggiorno, immerso in una pozza di sangue, a pochi passi da una poltrona capovolta. La donna perdeva sangue dalla bocca, segno evidente di un colpo ricevuto o sulla nuca o agli organi interni ma forse anche conseguenza di una caduta dovuta ad un malore. Inoltre il fatto che l’appartamento apparisse a soqquadro – che aveva indotto a pensare ad un tentativo di rapina finita male – è stato ridimensionato dagli accertamenti compiuti dai carabinieri che hanno evidenziato che in casa non manca niente e che la vittima, che viveva da sola, avrebbe avuto delle piccole manie tutte sue. Il disordine, quindi, non sarebbe stato provocato da un esterno. Inoltre non sono stati trovati segni di effrazione sulla porta. Anche i vicini hanno riferito ai carabinieri di non avere sentito rumori sospetti.

La circostanza singolare – scrive stamattina la Gazzetta del Sud – è che la donna è stata trovata completamente nuda, appoggiata con le gambe a una parete. Ma anche in questo caso, può essere accaduto che la donna abbia accusato un malore fatale dopo essere uscita dalla doccia. Gli investigatori infatti ritengono poco probabile che qualche malintenzionato l’abbia svestita. Mirella Spadafora era divorziata da tempo, e con un figlio che vive fuori dalla Calabria, aveva buoni rapporti con tutti i vicini, e non temeva certo per la sua incolumità. Insomma, non aveva nemici né tantomeno poteva essere oggetto di qualche attenzione particolare che potesse giustificare una rapina e – a quanto pare – nessuno frequentava il suo appartamento. A questo punto, sarà l’autopsia a sciogliere tutti i dubbi.