Cosenza e i biotici dell’antimafia

Tutte le città, grandi e piccole, presentano caratteristiche, economiche, sociali, ambientali, culturali, che le rendono simili a organismi viventi. Una sorta di enorme e complesso organismo “composto” da altrettanti complessi ma più piccoli organismi, sempre bisognoso di “energia” che produce attraverso un vorticoso metabolismo urbano capace di assimilare ogni cosa. A rendere così vorace l’organismo città, la necessità di nutrire, biologicamente e spiritualmente, una caterva di microrganismi collocati, per attitudini biosociali, nelle varie caselle “ambientali” che compongono il multiforme ecosistema urbano. Ognuno con un preciso compito, materiale o immateriale, da svolgere, da cui dipende il funzionamento dell’intero sistema.

Negli ecosistemi antropizzati il meccanismo di vita è regolato dagli scambi tra la componente biotica e quella abiotica. Una complessa operazione che può avvenire solo a determinate condizioni, e per un preciso scopo. I biotici (letteralmente: che si riferisce alla vita o ad organismi viventi: è quindi sinonimo di biologico ma con significati più limitati, riguardanti soprattutto le discipline ecologiche e biogeografiche), non si muovono a caso. Quando lo fanno è perché è il sistema che glielo chiede. E le “necessità” di questo articolato e complesso sistema vivente che chiamiamo città, non sono solo di carattere biologico. Esistono infatti alcune specie rare di biotici che vivono all’interno dell’organismo città che si nutrono anche di immaginazione. Altre, invece, presentano caratteristiche biochimiche speciali come quella di produrre una endorfina sociale in grado di tenere a bada i biotici più agitati. Ma c’è una specie in particolare che ha affascinato i ricercatori negli ultimi anni, e sono i biotici dell’antimafia cosentina. Il loro è un compito complicato spesso usato dall’organismo città come anticorpo contro l’invasione di agenti patogeni esterni. La loro principale caratteristica è quella di convincere, attraverso convegni, dibattiti, incontri, musica, i biotici scettici che gli agenti patogeni esistono e vanno combattuti. Questo è quello che fanno tutti i biotici dell’antimafia negli ecosistemi urbani osservati dai ricercatori. Ma non nell’organismo urbano di Cosenza, da qui l’interesse scientifico dei ricercatori su questa particolarità del biotico dell’antimafia cosentino.

I ricercatori sono partiti da questa domanda: perché i biotici dell’antimafia cosentina hanno un atteggiamento ambiguo di fronte all’agente patogeno infiltrato nel corpo della società? Perché, di fronte all’invasione di agenti patogeni, non scatta la reazione prevista dal codice genetico della specie?

E dopo anni di studio e ricerche è arrivata una prima ipotesi sullo strano comportamento dei biotici dell’antimafia cosentina. I ricercatori hanno sottoposto alcuni biotici dell’antimafia cosentina a sollecitazioni chimiche di mafiosità infettiva prodotta da biotici appartenenti allo stesso ecosistema urbano, ma nonostante il bombardamento di messaggi genetici a reagire, i biotici cosentini non hanno prodotto nessuna reazione di contrasto contro l’agente patogeno interno. Più volte i ricercatori hanno provato ad iniettare nel biotico dell’antimafia cosentina dosi di realtà e coraggio per indurlo ad ammettere la presenza di agenti patogeni nel loro ecosistema. Ma niente. I biotici cosentini non reagiscono a nessuna sollecitazione interna prodotta dal loro organismo città. Così i ricercatori hanno pensato di inoculare nel sistema una sollecitazione proveniente dall’esterno. Dopo aver estratto il messaggio genetico del biotico Stanley Tucci, i ricercatori l’hanno spedito all’indirizzo dei biotici dell’antimafia cosentina, e la risposta è arrivata immediata. L’intero sistema di difesa dei biotici dell’antimafia cosentina si è subito attivato, rilasciando nell’organismo una quantità infinità di ostacoli chimici contro gli agenti patogeni interni. Conclusione: i biotici cosentini si attivano solo su sollecitazione esterna.

Un prima vittoria dei ricercatori che, individuato il problema, ora dovranno lavorare su come trasferire, per rendere stabile il sistema, il DNA del biotico Tucci nei biotici dell’antimafia cosentina. Arrivederci alla prossima puntata.