Cosenza e Rende, la Sorical bussa a denari e minaccia i cittadini: “Metodi paramafiosi per pagarsi stipendi e consulenze: ora basta”

Ha avuto e sta avendo ancora grande eco la lettera di protesta che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi – il 16 ottobre per la precisione –, a nome di centinaia di cittadini di Cosenza e Rende, che stanno ricevendo assurde lettere di minaccia da parte della Sorical, che reclama pagamenti di bollette e scrive in maniera inaccettabile che – in caso di insolvenza – interromperà addirittura la fornitura del prezioso liquido.

Il tam tam sta continuando anche in queste ore perché ogni ora che passa spunta qualcuno che afferma di aver ricevuto questa pazzesca lettera minatoria travestita da ingiunzione. Si è davvero oltrepassato ogni limite. Contro ogni legge, peraltro, perché non è possibile per legge che ai cittadini morosi… venga staccata l’acqua…

“Sono una banda di delinquenti conclamati – affermano i più incazzati -; tutta Rende e Cosenza sono invase da queste lettere di minacce. Per pagarsi i loro lauti stipendi e i loro incarichi affidati dalla cupola di Germaneto non hanno più pudore e ricorrono a questi metodi paramafiosi e legalizzati…”.

E non solo: “Quei quattro dipendenti della società Acque Potabili di Rende, grazie al presidentino piccolino (Cataldo Calabretta, ndr) sono diventati dipendenti di una società regionale in house come la Sorical e per il  solito delirio di onnipotenza che ha il parassita Occhiuto, adesso chiedono soldi, soldi, soldi… sotto ritorsione di distacco utenza. Siamo al teatro dell’assurdo: acquedotti colabrodo, acqua con il contagocce, a Quattromiglia intere settimane senza un filo d’ acqua… e questi  minacciano il distacco alla povera gente per pagarsi stipendi e consulenze. Noi a questi delinquenti non gli diamo neanche un euro, se ne facciano una ragione”. Sabato prossimo La Base ha organizzato una sacrosanta manifestazione di proiesta davanti alla sede della Sorical a Rende.