Cosenza e Rende, via al maxiprocesso Reset: oggi udienza preliminare nell’aula bunker di Lamezia

E’ fissata per stamattina nell’aula bunker di Lamezia Terme l’udienza preliminare del processo che vedrà comparire davanti al gup Fabiana Giacchetti pezzi da 90 e picciotti dei clan confederati bruzi, esponenti di primo piano della politica locale, sindacalisti e imprenditori. Il processo, istruito dalla Dda di Catanzaro nell’ambito della monumentale inchiesta coordinata dal procuratore Gratteri e denominata Reset, vedrà impegnati il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e i sostituti Vito Valerio e Corrado Cubellotti.

Nutrito – oltre sessanta avvocati – il collegio difensivo dei 245 indagati, tra le cui file compaiono il sindaco sospeso di Rende Marcello Manna (è stato condannato in primo grado a Salerno per “mazzette” in flagranza di reato), l’ex assessore rendese Pino Munno, l’attuale assessore cosentino Francesco De Cicco, i mammasantissima dei clan confederati dell’area urbana cosentina Francesco Patitucci, Adolfo D’Ambrosio, Michele e Umberto Di Puppo, Renato Piromallo e Roberto Porcaro (quest’ultimo pentito unitamente a Ivan Barone). Nell’inchiesta compaiono anche figure di spicco del cosiddetto clan degli zingari. Tra le note, emerge che il Comune di Rende – evidentemente ancora sotto il controllo di Manna – non ha ritenuto di costituirsi parte civile.

L’impianto accusatorio dell’inchiesta Reset finora ha mostrato una certa inossidabilità. Su un totale di 202 misure restrittive sono stati solo 27 gli annullamenti disposti dal Riesame. Tra i 98 indagati ai quali era contestata la partecipazione all’associazione mafiosa solo 8 hanno ottenuto la scarcerazione. Per gli altri 90 sono rimaste in vigore le misure applicate il 1° settembre dello scorso anno.

I componenti del cosiddetto livello apicale delle ‘ndrine confederate sono rimasti sottoposti ai provvedimenti cautelari. Tra questi Francesco Patitucci, Adolfo e Massimo D’Ambrosio, Renato Piromallo, Michele e Umberto Di Puppo, Antonio Presta e Roberto Porcaro, che però, avendo saltato il fosso, ora si trova in località protetta. Misure cautelari ancora in vigore anche per gli imprenditori Ariosto Artese e Agostino Briguori, per la moglie di Patitucci, Rosanna Garofalo e per l’ex moglie di Roberto Porcaro, Silvia Guido, che si è dissociata dalla scelta di pentimento dell’ex marito.