Cosenza, ex hotel Jolly: ecco come Oliverio e Iacucci si sono accordati con Occhiuto

Nella lettura del comunicato stampa dei 5stelle e del documento, allegato della Direzione Generale del Mibac, che abbiamo pubblicato il 26 agosto 2018 (http://www.iacchite.blog/cosenza-ex-hotel-jolly-il-m5s-demolisce-occhiuto-sei-solo-un-bambino-viziato/) è sfuggito a molti un dettaglio molto interessante.

Il dettaglio interessante è l’approvazione, da parte della Provincia di Cosenza, del ridicolo, inutile e dannoso progetto della demolizione dell’ex hotel Jolly e della ricostruzione della cassa da morto (con tutto il rispetto per le bare, s’intende) dorata del Museo del Nulla-Alarico.

Il dettaglio ci rivela, pure, che la Provincia -a guida del fedelissimo di Oliverio, Iacucci- ha approvato il progetto il 21 giugno 2018 e cioè pochissimi giorni prima che scadessero i termini, anzi a termini di legge già abbondantemente scaduti, per cercare di legittimare in qualche modo la demolizione occhiutiana.

A dire il vero, il tecnico della Provincia, Dipartimento Tecnico settore 7°, cerca di salvarsi la faccia dicendo che viene rilasciato un parere favorevole paesaggistico, “esclusa la sistemazione delle sponde fluviali localizzate in corrispondenza del manufatto (ex Jolly-Museo del Nulla-Alarico) perché non vi è una adeguata rappresentazione progettuale” (traduzione: Occhiuto voleva buttare le macerie dell’ex hotel Jolly nel fiume e costruirci gli argini, ma questo è troppo e, soprattutto, non è possibile perché le macerie sono rifiuti speciali che vanno smaltiti come si conviene).

Se ne deduceva, dunque, che pure per Iacucci e Oliverio la costruzione del Museo del Nulla-Alarico andava benissimo e che nonostante sia una orribile e ridicola cassa da morto (sempre con tutto il rispetto per le bare, s’intende) dorata non aveva alcuna incompatibilità paesaggistica con l’adiacente centro storico. Se ne deduceva, ancora, che Oliverio e Occhiuto erano d’accordo e che Oliverio addirittura è andato in soccorso di Occhiuto se quest’ultimo per la sua necessità, come in questo caso, di essere aiutato con qualche autorizzazione, anche se fuori tempo massimo.

Tutto questo, però, avremmo già dovuto saperlo perché il progetto è stato approvato e finanziato proprio dalla Regione Calabria per circa 7 milioni di euro… Ma adesso avranno tempo di spiegarlo alla procura della Repubblica di Catanzaro.