Cosenza. Franz Caruso, cento giorni di chiacchiere e codardia

Se Mario Occhiuto era ed è un cazzaro, Franz Caruso non è da meno. Da quando si è insediato ad oggi, i famosi primi 100 giorni di “governo”, tutto quello che è riuscito a fare, dopo aver promesso in campagna elettorale grandi cambiamenti e la famosa “operazione verità” sui conti pubblici, è stato solo bivaccare, e raccontare un sacco di chiacchiere ai cittadini. Franz da quando si è seduto sulla poltrona da sindaco ha fatto di tutto per evitare di “aprire” pubblicamente il libro contabile del Comune, nonostante le promesse, e questo perché “qualcuno”, a cui ha dato ascolto, gli ha consigliato di non andare oltre rispetto a questo argomento che, come ben sa l’avvocato incappucciato, implica “correità” (nel saccheggio delle casse comunali) ad alti livelli, e non è il caso di scomodare e infastidire cari e buoni amici degli amici. Un consiglio che Franz ha fatto subito suo “emanando” un preciso editto a tutti i suoi sodali: evitare di parlare dei debiti del Comune. Che a dirla tutta nessuno sa ancora con precisione a quanto ammonta il “danno”: c’è chi dice 400 milioni di euro, chi dice che sono molti di più.

Franz ha capito che non è il caso di scoperchiare il vaso di Pandora dei debiti comunali, farlo significherebbe “inguaiare” non solo Mario Occhiuto, ma anche tanti suoi amici che con gli Occhiuto hanno fatto loschi affari. Mettere nei guai Mario Occhiuto, rendendo pubbliche, carte alla mano e checché ne dica il Tribunale di Cosenza, le sue folli quanto fittizie “spese”, oltre che essere pericoloso per la vita politica e professionale di Franz, significa anche mettere a rischio la stabilità e la tenuta della sua giunta comunale che come si sa ha al suo interno diversi “componenti” della passata amministrazione che qualche responsabilità nel saccheggio potrebbero averla.

Denunciare, quindi, per Franz, non conviene anche per questo. Se quello dei debiti è stato un buon argomento per la campagna elettorale, in tempi di governo non lo è più, per mere questioni di opportunismo. E per distogliere l’attenzione dei cittadini da questo spinoso tema, Franz il pavido, invece di prendersela con i corrotti che hanno saccheggiato le casse comunale, se la prende con il preside Massimo Ciglio, responsabile, sempre secondo Franz, di aver offeso la sua persona, durante la protesta per impedire la riapertura del traffico veicolare su via Roma. Ora, noi con la scelta di Massimo Ciglio da sempre occhiutiano, di “impedire i lavori” di ripristino della viabilità su via Roma, non siamo per niente d’accordo, e lo abbiamo scritto, ma da qui a “chiedere la sua testa”, francamente ci sembra troppo. Siamo alle solite: forti con i deboli, e deboli con i forti. Altro che cambiamento. Tutto è rimasto uguale a prima, e lo confermano questi primi cento giorni di governo di Franz che come quelli di Mario Occhiuto si possono riassumere in una sola parola: chiacchiere, con l’aggiunta, nel caso specifico di Franz, anche della vigliaccheria.