Cosenza. Franz, il Gattopardo e i segreti di Pulcinella

Franz ha varato la sua giunta. In tanti parlano di novità, ma la realtà dice altro: la continuità con l’amministrazione precedente è più che evidente. Franz ha solo dato una verniciata alla sporca facciata di palazzo dei Bruzi dopo 10 anni di luridi intrallazzi targati Occhiuto, ma sotto la vernice tutto è rimasto come prima. Quello che agli occhi dei più ingenuotti può sembrare come un cambio del direttore d’orchestra, mascherato con l’inserimento di qualche volto nuovo nell’orchestra affiancati, però, dai soliti tromboni maestri di intrallazzo, presto non apparirà più tale: capiranno, a breve, che “cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella”. Ma per il momento il messaggio che deve passare è la discontinuità. E Franz sta lavorando su questo.

Un primo segnale di discontinuità (leggi specchietto per le allodole) Franz intende darlo dando seguito ad una sua promessa elettorale: riaprire via Roma. Eliminare l’obbrobrio voluto da Occhiuto, ovvero piazza Rodotà (che poi risulta essere tra i danni minori prodotti da Occhiuto), per dare concretezza alla sua falsa tesi sulla discontinuità. Ovviamente, e al netto della sincerità e della genuinità di tanti genitori che difendono l’opera in nome della sicurezza dei bimbi, più di uno ha abboccato. Ma Franz non si è limitato solo a questo, è andato oltre con un impegno ancora più concreto che più di ogni altra cosa può certificare “l’attendibilità” della sua tesi che lo vuole lontano anni luce dal disegno criminoso messo in atto da Occhiuto per oltre 10 anni.

Franz aveva annunciato, dopo una prima ricognizione effettuata con i dirigenti comunali sullo stato di salute dei conti comunali, di aver riscontrato nelle “carte” gravi e reiterati illeciti amministrativi. E aggiungeva: una volta che il quadro sarà completo informerò i cittadini e le autorità competenti della gravità della situazione economica del comune. Da quello che si apprende, tra i tanti furti commessi da Occhiuto sempre con l’avallo trasversale di tutti i partiti, oltre ai 400 milioni di euro di debiti (lievitati nell’arco di quest’ultimo mese da 300 milioni a 400 milioni di euro, mah!), che sono costati il commissariamento del Comune, quello subito dalle “casse comunali”: è stato riscontrato un ammanco dalla “cassa comunale” di quasi 50 milioni di euro.

Una montagna di soldi finita nelle tasche del malaffare gestito da Occhiuto in totale tranquillità e impunità. Un ammanco di cui tutti erano a conoscenza, compresi quelli che oggi risiedono in Consiglio e in giunta, ma nessuno ha mai denunciato o portato all’attenzione dell’opinione pubblica questa grave situazione di totale illegalità. Franz diceva di voler andare fino in fondo, senza riserve e omissioni. E aggiungeva un tragicomico: “I cittadini devono sapere!”. Eh sì, perché dopo gli annunci, nel breve volgere di qualche giorno, prima ha nominato come assessore al Bilancio uno degli uomini mascherati di Occhiuto piazzati tra i “liquidatori”, tale Francesco Giordano e poi ha addirittura approvato il bilancio completamente farlocco di Occhiuto. Una clamorosa “avanzata francese e ritirata spagnola”. 

Per anni vi abbiamo raccontato delle migliaia di determine farlocche emesse dall’amministrazione Occhiuto, delle ditte amiche, delle fatture false pagate due, tre volte, degli incarichi a società fantasma, del patrimonio pubblico usato come proprietà privata e svenduto agli amici degli amici, dei suoi debiti (28 milioni di euro di debiti e 18 società fallite) pagati con il denaro di tutti, dei suoi infami rapporti con pezzi di malacarne locali, delle sue coperture massomafiose, dei suoi  intrallazzi a danno dei cittadini, nel silenzio totale dei partiti e delle istituzioni. Fino a qualche giorno fa ci faceva piacere sapere che molto di quello che abbiamo scritto (che poi equivale al segreto di Pulcinella) fosse stato riscontrato e – addirittura – reso pubblico ma Franz s’è “scacatu” come diciamo a Cusenza.

Del resto, ben pochi erano convinti fino in fondo nella finta operazione trasparenza di Franz e sempre in pochi credevano per davvero che alla fine avrebbe impacchettato tutto per portarlo, personalmente, sulla scrivania del Gattopardo, al secolo Mario Spagnuolo procuratore capo di Cosenza ed (ex?) santo in Paradiso di Occhiuto. Perché era già abbastanza chiaro, visti i precedenti della procura e i partecipanti al banchetto a sbafo allestito in Comune, che Franz diceva tutto questo solo per darsi un tono da paladino della legalità, ma soprattutto per avere un “valido argomento” per giustificare, “un domani”, la mancata realizzazione di tante promesse elettorali a cui sarà costretto a non dar seguito, per mancanza di fondi. E questo Franz non lo scopre certo oggi. Certo, oggi può prenderne visione nel dettaglio, ma che la situazione fosse quella che sta riscontrando, era nota anche ai bimbi che non vogliono la riapertura di via Roma. Il suo voler apparire come “quello che scende dalla stelle”, francamente non è credibile.

Noi ci abbiamo provato a coinvolgere la procura di Cosenza chiedendo più volte un loro intervento per porre fine al saccheggio, ma la nostra richiesta è sempre rimasta lettera morta. Nonostante le pubbliche notizie di reato da noi pubblicate, la procura non ha mai inteso ascoltarci, così come hanno fatto tante procure d’Italia, come “persone informate sui fatti”. Anzi, dopo tanti esposti (compresi quelli presentati dal senatore Morra alla pettinatrice di bambole l’aggiunto Manzini) e migliaia di denunce, l’unica attività della procura cittadina è stata quella di istruire inchieste farlocche nei nostri confronti con la speranza di intimidirci e farci desistere dall’azione quotidiana di denuncia. Se Occhiuto ha fatto quel che ha fatto, è solo perché ha goduto delle coperture della procura, e questo oggi è evidente a tutti. Denunciare Occhiuto in procura, con tanto di carte e riscontri, non ha mai sortito nessun effetto. E neanche Franz l’incappucciato farà nulla per sgamare Occhiuto, anzi sta facendo di tutto per parargli il culo. 

Eppure, non sarebbe stato difficile per un avvocato come Franz individuare i reati penali all’interno dei bilanci farlocchi di Occhiuto, tra l’altro da lui già annunciati, e stilare una “relazione” sul saccheggio messo in atto da Occhiuto. Del resto non serve Sherlock Holmes per individuare i reati, nel caso di Occhiuto “carta canta”, e non solo. Ma Franz s’è tirato indietro (della serie: tira a petra e ammuccia a manu) e anche stavolta tutto finirà, come sempre a tarallucci e vino. Almeno a Cosenza…