Cosenza-Frosinone, Gargamella manda Dionigi al massacro e “guai” a chi parla…

Per qualche giorno ci siamo un po’ “distratti” dalle tragicomiche vicende del Cosenza Calcio e del patron Gargamella (Eugenio Guarascio per chi fosse nuovo di Iacchite’). Speravamo che le voci che si erano diffuse rispetto a un delirante comunicato stampa della società nel quale da una parte si confermava la fiducia al tecnico Dionigi e dall’altra gli si diceva chiaramente che sarà esonerato dopo la partita col Frosinone, fossero false… E invece era ed è tutto vero. Sconsolati e senza parole come al solito, ci siamo affidati all’analisi del blog La Bandiera Rossoblù – che condividiamo in toto – per commentare le ultime barzellette (LA BANDIERA ROSSOBLU’).

… Stavolta il comunicato stampa, in cui si scrive che l’allenatore rimane al proprio posto dopo attente valutazioni (ed in attesa di vedere come va col Frosinone), ottiene il duplice strepitoso effetto di delegittimare Dionigi e contemporaneamente tenerlo in panchina. Di allenatori appesi a un filo e a un risultato la storia del calcio è piena, ma non se ne ricorda però uno che lo sia per esserci stato messo dalla società, nero su bianco. E se la squadra è affondata a Ferrara con un Dionigi almeno ufficialmente non in discussione, figuriamoci con che spirito affronterà la capolista ciociara sapendo di essere guidata in panchina da un dead man walking.

Oltretutto, la permanenza attuale dell’allenatore modenese sulla nostra panchina è dovuta esclusivamente ai rifiuti (travestiti pietosamente da riflessioni discorsi lasciati in sospeso sui proni media locali) di Aglietti e Stellone, che anche solo per sedersi a parlare con Gemmi pretenderebbero – guarda tu – precise garanzie tecniche e di investimenti al calciomercato di riparazione, con un impegno economico che la proprietà non ha intenzione di sostenere. Del resto, se anche per questo campionato che – a detta dello stesso presidente Guarascio – è una sorta di A2 non si è inteso alzare il budget di un centesimo, restando ai miserabili cinque milioni lordi che come ogni anno ci situano all’ultimo posto di questa graduatoria (con media della categoria tra gli otto e i nove milioni…), figuriamoci se adesso Guarascio può accontentare un Aglietti o uno Stellone prendendogli a gennaio i giocatori seri che richiederebbe il nuovo allenatore per salvare la baracca.
La frase chiave è Se ti siedi sulla panca del Cosenza lo fai per allenare Voca e Panico titolari, scordati gente di serie B. E questo, a scanso di equivoci, ve lo sta scrivendo – lo ricordo sempre – uno che non ha mai fatto problemi nell’inserire Voca tranquillamente nell’organico di questa stagione, conscio che il kosovaro la B la possa fare benissimo. Non certo da titolare e addirittura come regista, però (anche se Dionigi in realtà non gioca col regista: ne sa qualcosa il povero Calò).

Ricordiamoci sempre: la salvezza della baracca, per Guarascio, passa da mille fattori, mille elementi chiave, mille variabili, ma tra questi mille e mille e mille non c’è MAI l’impegno economico della proprietà al livello pari delle altre società di serie B. MAI. Ci si salvi per fortuna, pandemia, riammissione, sforzo mostruoso congiunto di squadra e tifoseria, tutto quello che volete, ma MAI si pretenda di salvarsi attraverso uno sforzo economico della società con investimenti almeno pari alla media della categoria. I soldi che entrano, a milioni e milioni, servono a pagare gli oneri diversi, lo sappiamo bene. Nessuno pretenda che una società di calcio di serie B spenda in calciatori quanto una società di calcio di serie B allestendo un organico con giocatori di calcio di serie B. Guai…