Seguiamo da tempo le sue denunce inerenti alla sanità cosentina e vorremmo raccontarvi alcune voci che nei corridoi dell’Annunziata circolano. Gli altarini nella nostra sanità sono tanti, infiniti, inimmaginabili e De Salazar sta rovinando quello che ormai poco di buono era rimasto. Questo è il momento storico in cui l’ospedale si sostiene sul potere di poche persone, molte meno rispetto alle altre direzioni ormai passate.
La sanità cosentina continua a navigare in acque tempestose sotto la guida della direzione generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, criticata per incapacità e incompetenza. Nonostante le segnalazioni di inefficienze da parte della comunità e dei media, il presidente della Regione e commissario ad acta Roberto Occhiuto ha deciso di riconfermare per altri tre anni il direttore generale De Salazar, già ampiamente criticato per non essere all’altezza del compito.
Recentemente, l’attenzione è stata rivolta all’inaugurazione del nuovo pronto soccorso, presentato come un modello di modernità. Tuttavia, è subito emerso che la struttura segue modelli strutturali e logistici ormai obsoleti. I pazienti continuano a essere sistemati nei corridoi su barelle a causa della cronica mancanza di posti letto e delle gravi inefficienze logistiche. La situazione è ulteriormente aggravata dalla costante carenza di personale infermieristico. Gli infermieri che vengono assunti in pronto soccorso, infatti, spesso si dimettono dopo poche settimane a causa delle condizioni di lavoro insostenibili. Questo continuo turn-over rende impossibile garantire una continuità assistenziale adeguata.
Anche con il concorso di coordinamento infermieristico, una posizione ambita da molti ed attesa per oltre 15 anni, si sperava che qualcosa cambiasse all’interno del pronto soccorso, ma i 3 idonei alla firma di coordinamento vengono invitati a rinunciare all’incarico per svariate motivazion , per poterlo lasciare scoperto e rimetterlo a bando perché la super candidata per quel ruolo finalmente può partecipare essendo tornata idonea dopo anni di inidoneità al profilo di infermiere.
Ebbene sì, come del resto avete già anticipato, proprio una delle due super protette di De Salazar, in prima linea a tagliare il nastro della nuova inaugurazione, probabilmente ricoprirà il ruolo di coordinatrice del pronto soccorso anche se nella pratica già lo fa a tutti gli effetti con una nomina di incarico professionale esperto fatta ad hoc dal Direttore (un solo coordinatore infermieristico per OBI- Pronto Soccorso, Medicina f’urgenza, Holding Area, quindi una persona dai super poteri).
La stessa persona che nei mesi scorsi, insieme alla compagna di merenda del blocco operatorio, godevano di grandissimi stipendi con affidamenti diretti a RUP e DEC, per controllare qualsiasi servizio affidato a ditte esterne all’azienda. Stipendi d’ oro ! Ma anche questo avete già scritto…
Le criticità non si fermano al pronto soccorso. Anche nelle unità di Medicina d’urgenza non vengono garantiti, addirittura, i cambi turno e del personale è costretto a fare turni da 18 ore. La Cardiologia è ormai una cronicità; si soffre di una grave carenza di personale, e gli infermieri non riescono a garantire i turni regolari se non con straordinari su straordinari.
La carenza cronica di personale non solo mette a rischio la qualità dell’assistenza, ma compromette anche il benessere degli operatori sanitari, che sono sempre più insoddisfatti e demoralizzati. Ma chi ci lavorerebbe in queste condizioni?!
E dopo tutto questo rumore fatto per alcuni “protettissimi” della Direzione generale, possiamo affermare anche alcune dinamiche ormai sotto gli occhi di tutti e delle quali nei corridoi se ne parla tantissimo.
Le problematiche della gestione De Salazar non si limitano al pronto soccorso. Le stesse dinamiche opache si riscontrano nella gestione degli acquisti ospedalieri. Alcune gare d’appalto sono affidate a ditte costituite ad hoc per la vendita di attrezzature e materiale sanitario, spesso senza un solido background economico. Questo spreco di risorse si traduce in costi esorbitanti, aggravando ulteriormente la situazione finanziaria dell’ospedale.
Anche nella sala operatoria la situazione è drammatica. Un nuovo coordinamento, assegnato “meritatamente” a un’altra protetta della direzione, amica di merenda della coordinatrice del pronto soccorso (nonché amica di stipendi d’ oro con grossi incarichi di RUP e DEC), ha contribuito a peggiorare un ambiente di lavoro già critico, portando a un esodo di professionisti esperti. Molti hanno preferito chiedere trasferimenti ad altre unità o addirittura lasciare l’ospedale per lavorare fuori regione. I pochi rimasti, spinti da un forte senso di abnegazione, continuano a lavorare in condizioni difficili, mentre i nuovi arrivati, spesso giovani e provenienti da altre regioni, sono lasciati senza adeguata formazione o affiancamento, e alcuni hanno già presentato domanda di trasferimento.
Tantissime altre posizioni di coordinamento sono state manipolate ad hoc per far vincere i “protettissimi” in tutte le altre unità operative messe a bando, tanto l’organo che avrebbe dovuto gestire tutto il personale infermieristico, ausiliario, è stato spodestato da tutti i diritti (SITRA). L’attuale management dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha pensato bene di azzerare l’autonomia del SITRA e di tutti i Dirigenti che ne stanno all’interno forse perché non più manovrabili, o non “allineabili” alle direttive ripartire dai piani alti. L’arrivo ormai imminente di un nuovo Dirigente delle professioni sanitarie da Reggio Calabria, in mobilità, risulta essere un chiaro segnale di forza del Direttore Generale.
Un nuovo soldato al suo servizio, che arriverà forse per “allineare” tutti gli altri. A seguito delle dimissioni del Direttore Sitra avvenute di recente, ci si aspettava la nomina fra i 2 Dirigenti del nuovo direttore Sitra, invece anche questa volta il caro De Salazar ha pensato bene di affidare la Gestione SITRA al direttore sanitario non curante della presenza di altri 2 Dirigenti di grande profilo presenti. Staremo a vedere, curiosi di capire quante ancora ne sopporterà senza battere ciglio il caro Commissario ad acta Roberto Occhiuto.
La dirigenza di De Salazar e i suoi collaboratori sembrano concentrati esclusivamente sulla produttività numerica, ignorando il valore qualitativo del lavoro e il benessere del personale. Questa visione riduttiva ha contribuito al deterioramento delle condizioni lavorative e alla crescente insoddisfazione tra i professionisti, mettendo in serio rischio la qualità dell’assistenza fornita.
La comunità calabrese non può più tollerare questa gestione scellerata. I cittadini, che hanno fatto tanti sacrifici per costruire una vita dignitosa, non possono continuare a pagare il prezzo di una sanità amministrata da incompetenti e opportunisti. Il direttore De Salazar e i suoi consulenti, arrivati da fuori regione e pagati profumatamente ma senza un reale impegno per migliorare la situazione, devono essere ritenuti responsabili del degrado.
La sanità calabrese merita rispetto, competenza e dedizione da parte di un’amministrazione che non solo sappia gestire le risorse economiche, ma anche garantire un ambiente di lavoro sano e produttivo. È tempo che la politica e le amministrazioni smettano di trattare gli ospedali come vetrine mediatiche e inizino a rispondere alle vere esigenze della popolazione.
Lettera firmata









