… e venne il giorno dei “Komunisti”.
Articolo 1 esordisce al Royal di Cosenza tra vecchie facce, trasformisti e voglia di vendetta
Ieri è andata in scena a Cosenza l’anteprima della nascita di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, il nuovo partito di Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani e Roberto Speranza.
I fuoriusciti del PD che, per tramite del panciuto Nico Stumpo, deputato calabrese di cui pochi conoscono la faccia, hanno battezzato l’appendice cosentina.
Facce conosciute, di un passato comunista, che, per dirla con l’ex consigliere regionale di IDV, Mimmo Talarico, anch’egli ammaliato da “baffino”, sembrava una sorta di sfilata di combattenti e reduci.
Tanta gente, in verità.
Tutti proprio “incazzati” contro il PD di Matteo Renzi, che pure hanno servito fino all’altro ieri.
Hanno giurato, come a Pontida, di voler rifare la sinistra, contro le “statue di sale” (cit. Walter Veltroni) capeggiati da Madame Fifi, Nicola “capu i liuni”, Maruzzu i “palla palla” e don Magorno da Diamante.
Loro si ritengono “i migliori”, come il loro precursore Palmiro, ed i comunisti in questo sono bravi.
Che sia una divisione “a nonna” lo hanno capito anche i bambini, che non vengono mangiati più dai comunisti, ma che li guardano come preziosi reperti archeologici.
Perché, in fondo, loro fanno finta di crederci e noi vogliamo concedergli qualche settimana, prima di giudicare se vogliono davvero entrare in “guerra” con l’altra finta faccia di sinistra che galleggia, tronfia, nelle stanze di largo del Nazareno.
Ma la vera sorpresa della convention è stata la presenza di Luca “bambino mio”, al secolo Luca Morrone, figlio di Ennio il “mammasantissima”, il traditore di Mario il Cazzaro, il “verdiniano”, “forzista” e chi più ne ha più ne aggiunga.
Ma come? I comunisti “rifondano” la falce ed il martello e nel giorno primo lo fanno con Ennio Morrone?
Luca era seduto in ultima fila, come a voler dire, io ci sono ma non mi espongo, a poca distanza dall’avvocato della sinistra massonica, Franco Sammarco, tra i prototipi più riusciti della definizione “comunista col culo degli altri”.
L’amico di Capu i Liuni e di Madame Fifi ed Ennio Morrone, con il quale divide anche la militanza con i fratelli incappucciati: ecco, allora, che il cerchio diventa quadrato.
Ed i comunisti “duri e puri” hanno pensato ad uno scherzo di Carnevale, ma siamo in piena settimana Santa, quindi non si tratta di uno scherzo.
Ci spiace dirlo, ma in compagnia di Luca “bambino mio” c’era pure Franco D’Ambrosio, a cui noi vogliamo bene, ma come possiamo perdonargli l’amicizia con Ennio “mammasantissima”? Speriamo solo che non lo faccia iscrivere alla massoneria…
Cari comunisti (e massoni) col culo degli altri: non siete credibili proprio per niente.