Cosenza, i genitori degli studenti del “Quasimodo-Serra” scoprono inquietanti verità

I GENITORI DEL QUASIMODO-SERRA CHIEDONO L’ACCESSO AGLI ATTI E SCOPRONO INQUIETANTI VERITA’

Cosenza. I genitori degli studenti dell’ITCG “Quasimodo-Serra” non soddisfatti delle generiche risposte dell’Ente Provincia, decidono di chiedere l’accesso ai dati sulla sicurezza dell’Istituto dove dovrebbero essere trasferiti i loro figli secondo le affermazioni del presidente Iacucci ed è qui che scoprono, insieme ai docenti tecnici dell’Istituto, delle inquietanti verità:

  1. a) Innanzitutto i dati acquisiti evidenziano che l’indice di vulnerabilità sismica del “Pezzullo” è pari a 0,285 quando la norma prevede un indice pari o maggiore di 1. Tanto più oggi che la Suprema Corte di Cassazione, n°190 del 14/11/2017, ha sancito che qualunque edificio sotto il valore di 1 non è agibile per la salvaguardia della pubblica incolumità. Ne consegue che la Provincia non solo non può e non deve procedere al trasferimento del Quasimodo-Serra nei locali del Pezzullo, ma dovrebbe ricollocare la popolazione scolastica del suddetto Istituto Pezzullo in un’altra sede!
  2. b) Inoltre, malgrado il presidente Iacucci abbia assicurato, e continui a farlo, la disponibilità per il “Quasimodo-Serra” di spazi adeguati alla didattica nell’istituto di destinazione “Pezzullo”, ci si trova con una smentita ufficiale, da parte del Suo stesso ufficio (nota PROT. 1573 dell’11/01/2018) che ha indicato come locali disponibili anche quelli collocati nel piano interrato da considerarsi, per legge, non agibili per attività didattiche. Ed anche per questo il trasferimento non è fattibile!
  3. c) Poiché le problematiche legate al trasferimento nascono dalla situazione del fabbricato di Via Isnardi, i genitori hanno chiesto anche l’acquisizione dei dati relativi all’edificio del Liceo Fermi ed è lì che hanno scoperto che i parametri sull’indice di vulnerabilità sismica del Liceo, nella prima elaborazione fatta dalla Provincia, sono praticamente coincidenti con quelli del Pezzullo. Successivamente in seguito alla decisione assunta dalla stessa Provincia di demolire e ricostruire il fabbricato di via Isnardi, tale elaborazione è stata approfondita introducendo parametri più specifici, ipotizzando, tra l’altro, l’incapacità delle fondazioni  del Liceo di sopportare i carichi; circostanza evidentemente non verosimile visto che da 50 anni l’edificio non lamenta dissesti di questo tipo. E’ come dire che un individuo che viene considerato i fin di vita dalle analisi del sangue continua a godere della stessa qualità di vita di cui ha goduto per 50 anni. Peraltro, nonostante tali catastrofiche conclusioni, molte automobili continuano a sostare nel cortile di pertinenza, vengono utilizzati gli spazi sportivi e gli archivi. A tal proposito risulta utile ricordare che l’Ente Regione impegnerà 7’000’000,00 di euro dei cittadini calabresi per la ipotizzata demolizione e ricostruzione!

I dubbi a questo punto invece di diminuire e trovare conforto nei dati acquisiti, sono aumentati con l’angoscia di chi è tenuto a cautelare la sicurezza dei propri figli. Perché non si é andati più a fondo con lo studio del sistema strutturale del fabbricato di via Isnardi, quando il tecnico incaricato della verifica del Pezzullo ha concluso il suo lavoro consigliando di approfondire anche l’analisi di quest’ultimo?

Si continua a professare la sicurezza come parametro di primo piano delle scelte della Provincia e poi si attua, consapevolmente, l’insicurezza di alcune popolazioni scolastiche lasciandole in situazione di evidente e conclamata precarietà come quella del “Pezzullo”, ipotizzando, addirittura, il trasferimento del Quasimodo-Serra in quella realtà in modo che il rischio investa un numero maggiore di alunni!

Il senso di responsabilità, indispensabile per la gestione della cosa pubblica, la stessa sentenza della Corte di Cassazione dovrebbero far riflettere la Provincia di Cosenza sulla irragionevolezza nel perseguire con caparbia determinazione e ambiguità di azione i suoi dissennati programmi.

I docenti ed i genitori degli alunni dell’ITCG Quasimodo Serra