Cosenza-Genoa 1-2. Lupi senza mordente: fischi sonori per tutti, Dionigi sulla graticola

E’ finita con una bordata di fischi generale all’indirizzo dell’allenatore Dionigi (soprattutto), dei calciatori e del famigerato Gargamella. Il Cosenza perde malamente al Marulla contro il Genoa (1-2), costretto a giocare in 10 per oltre un’ora e in particolare per tutto il secondo tempo. Una squadra piatta e senza cattiveria, che non ha saputo reagire neanche emotivamente dopo il tracollo di Reggio Calabria. A nulla è valso l’esperimento del tecnico di opporre il 3-4-2-1 ai genoani: Calò inconsistente e addirittura sostituito a fine primo tempo ma non è che Brescianini abbia fatto meglio; gli esterni Rispoli e Panico costantemente in balia degli avversari mentre D’Urso predica nel deserto e Nasti e Butic vengono lasciati soli al loro destino. Finanche l’esperto Rigione va in bambola in retroguardia. E’ proprio lui che commette l’ingenuità che costa il calcio di rigore con il quale il Genoa apre le marcature. Poi viene espulso Bani ma paradossalmente il Genoa raddoppia con un gran gol di Strootman sfruttando un altro imbambolamento della difesa e anche una mezza papera di Matosevic. Il gol che riapre la partita arriva su rigore di Butic nel quinto minuto di recupero della prima frazione di gioco ma nella ripresa, quando si dovrebbe schiumare rabbia in 11 contro 10, arriva la cocente delusione di un Cosenza che, a parte un tiro di Nasti, non arriva mai a concludere in porta e perde meritatamente tra i fischi. Dionigi torna decisamente sulla graticola, adesso la sua panchina è seriamente a rischio.

LA CRONACA

Al 4′ prima conclusione del match con Butic che di sinistro costringe Martinez a rifugiarsi in angolo. Il copione della gara è scritto fin dalle prime battute, è il Grifone a fare la partita con tanto possesso palla e la ricerca dell’imbucata per scatenare Coda, i padroni di casa difendono compatti rintanandosi tutti e undici nella propria metà campo per poi cercare di ripartire ma senza molto successo. Al 9′ primo squillo genoano con Coda che ci prova ma il suo sinistro sporco viene neutralizzato da Matosevic. La pressione degli ospiti aumenta, ma i ritmi sono bassi e il Cosenza almeno resta in partita.

La gara continua così senza emozioni, tra noia e sbadigli, con il Grifone che non riesce a concretizzare il suo 70% di possesso palla a metà prima frazione. Al 29′ la svolta della gara, Gudmundsson mette in mezzo e il pallone tocca il braccio di Rigione, per l’arbitro è rigore che Coda trasforma per lo 0-1. Due minuti dopo ancora Gudmundsson scappa a sinistra e mette in mezzo per Jagiello che tutto solo prova a piazzare ma Matosevic devia in angolo. La partita si accende e al 34′ il Cosenza torna in partita perché Baroni espelle Bani che ferma Nasti a centrocampo e accumula il secondo “giallo” del match. Blessin cambia subito, fuori uno spento Jagiello e dentro Ilsanker per ricomporre la linea a quattro di difesa. La sfida sembra complicarsi ma al 36′ arriva il colpo magico di Strootman che al volo dal limite dell’area infila lo 0-2 sul palo di Matosevic. La gara però ormai è esplosa e non ci sono momenti di pausa, al 50′ nuovo colpo di scena, contatto tra Sabellli e Panico in area di rigore, Baroni decide che è rigore ma i dubbi dei genoani sono molti. Butic si presenta sul dischetto e infila in rete per l’1-2 che riporta il Cosenza in gara.

Nella ripresa il Cosenza prova a fare la gara ma il Genoa, nonostante l’inferiorità numerica, tiene bene il campo e nella prima parte non lascia spazi aperti agli avversari. I padroni di casa inseriscono Brignola e Gozzi, passano alla difesa a quattro ed a un atteggiamento più offensivo e al 65′ è Nasti ad andare vicino al gol con un tiro a giro che mette i brividi a Martinez. Blessin risponde con due cambi in attacco, fuori Coda e Aramu dentro Yalcin e Yeboah. La seconda frazione non regala nessuna emozione, i ritmi lenti aiutano il Grifone a mantenere il vantaggio ed essendo in inferiorità numerica è lo stesso Genoa a non volere cambiare lo spartito della gara. La fortuna di certo non accompagna Blessin che al 76′ deve sostituire Ilsanker infortunato, al suo posto Vogliacco e in contemporanea fa il suo esordio Touré al posto di un ottimo Gudmundsson. All’80’ ospiti vicino al terzo gol con Yeboah e Vogliacco che non riescono a superare Matosevic con una doppia conclusione nel giro di pochi secondi. Il risultato non cambia più e il Genoa si porta a casa l’intera posta mentre il Marulla fischia sonoramente società, tecnico e squadra.

COSENZA-GENOA 1-2

Reti: 31′ Coda (rig), 37′ Strootman, 50′ Butic (rig.)

Cosenza (3-4-1-2): Matosevic 6; Meroni 6 (70′ Merola) s.v., Rigione 5, Venturi 5,5; Rispoli 6 (56′ Brignola 5,5), Calò 5,5 (46′ Voca 6), Brescianini 6, Panico 6 (56′ Gozzi 6); D’Urso 5,5; Butic 6, Nasti 5,5 (70′ Larrivey s.v.). All. Dionigi

Genoa (4-2-3-1): Martinez 6; Sabelli 6, Bani 5, Dragusin 6, Pajac 5,5; Frendrup 6, Strootman 7; Gudmundsson 6,5 (76′ Touré s.v.), Aramu 5,5 (67′ Yalcin s.v.), Jagiello 5,5 (34′ Ilsanker 6, 76′ Vogliacco s.v.); Coda 6,5 (67′ Yeboah 6). All. Blessin

Arbitro: Baroni di Firenze

NOTE: Spettatori: 7434, Ospiti: 696, Totale Incasso: 71.127€ Ammoniti: 21′ pt Rispoli (C), 22′ pt Bani (G), 34′ pt Bani (G), 36′ pt Meroni (C) Espulsioni: 34′ pt Bani (G) Recupero: 2′ pt; 5′ st