Cosenza. Giacomo Mancini tra memoria e futuro

DALLA PAGINA FB DI GIACOMO MANCINI

MEMORIA E FUTURO| Era l’8 aprile del 2002. Di pomeriggio.
Te ne sei andato nella nostra casa nel centro storico. A pochi passi da largo delle Vergini. Dove eri nato nel 1916. Li c’era la sezione socialista e la sede della camera del lavoro.
Ci avevi chiesto di fermare il corteo funebre davanti a quei luoghi. Per un ultimo sguardo a dove tutto è iniziato. Sei stato partigiano, membro della Resistenza, leader socialista, parlamentare per dieci legislature, ministro, e sindaco della nostra città.
Fino al tuo ultimo giorno.
Hai scritto pagine importanti di storia. Di quella con la s maiuscola.
Da quando non ci sei più, quella storia la abbiamo raccontata. Tutelata. Perché attraverso il ricordo, la storia si onora. E si tramanda.

Del resto tuo padre Pietro, fulgida personalità del socialismo meridionale, decise di scrivere la storia del partito socialista di questa provincia. E tu stesso, ad ogni anniversario della sua morte, facevi pubblicare un suo vibrante intervento in parlamento.
La memoria si onora. Perché è un elemento fondativo di ogni comunità.
L’altro elemento è il futuro.


Che per sua definizione è incerto. Periglioso. Difficile. E questo è il motivo perché chi meglio coltiva la memoria, più credibile è quando deve indicare la rotta per il futuro.
E al futuro noi guardiamo attraverso i tuoi insegnamenti con al centro chi vive nel bisogno che merita opportunità maggiori.
Ti abbiamo ricordato attraverso un concerto d’archi del Conservatorio Cosenza di musica Stanislao Giacomantonio. Una saldatura tra la storia elevata e alta di Cosenza e il futuro che ha il viso e il talento di queste giovani artiste.