Giuseppe Mazzuca, presidente del consiglio comunale di Cosenza, ormai meglio conosciuto in città come “guapp’e cartune”, rappresenta uno dei volti più oscuri della politica locale, un burattino nelle mani del potente Nicola Adamo, storico esponente del Pd calabrese e regista occulto di molte operazioni opache nella città. La sua nomina, come tutti i cosentini hanno ormai capito, non è frutto di merito o competenza – qualità che non ha mai dimostrato – ma della volontà di un sistema di potere che necessita di servi sciocchi e privi di dignità per portare avanti i propri affari loschi. E lui, insieme al suo compare incappucciato Franz Caruso, è la misera espressione di questo squallido sistema, il perfetto rappresentante di un consiglio comunale, opposizione compresa, formato da accondiscendenti zerbini, proni esclusivamente agli interessi privati degli amici degli amici.
La carriera “politica” di Mazzuca, che ama atteggiarsi a malandrino ma nei fatti è solo un guappo di cartone pronto a scappare a gambe levate se qualcuno lo affronta, è sempre stata all’insegna del servilismo e dell’opportunismo nei confronti del padrone di turno. E i padroni sono stati tanti, segno evidente della sua “abilità” nel muoversi tra clientele, promesse di favori e giochi di palazzo. Dei problemi dei cittadini non gli è mai importato nulla: illude le persone con false promesse in cambio di voti, per poi, una volta raggiunto il suo scopo, abbandonarle al proprio destino. Lo ha dimostrato chiaramente durante l’ultima campagna elettorale, in cui ha spacciato la sua presunta amicizia con l’allora ministro Orlando per promettere assunzioni nel fantomatico programma Gol, in cambio di voti.
Per mesi ha garantito il buon esito dell’iniziativa, ponendosi come interlocutore affidabile con la Regione Calabria, e in tanti ci sono cascati. Aveva promesso il coinvolgimento nel progetto di almeno 1.100 persone tra lavoratori delle cooperative comunali, donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani sotto i 30 anni e lavoratori over 55. Il tutto reso credibile dalle sue millantate amicizie ad alti livelli e sempre atteggiandosi a malandrino. Ma, come sempre accade con i falsi, le bugie prima o poi vengono a galla, e oggi tutti sanno che il progetto Gol era solo l’ennesima chiacchiera elettorale di Mazzuca priva di fondamento. Nulla è mai arrivato dalla Regione Calabria, e ancora una volta Mazzuca ha raggirato i cittadini, sfruttando il loro bisogno senza curarsi delle conseguenze sulle persone costrette a lottare quotidianamente per la propria sopravvivenza. Una strategia squallida, di cui Mazzuca è il massimo esponente, ed è proprio per questo che è stato scelto da Nicola Adamo.
Mazzuca non è altro che un doppiogiochista da quattro soldi, convinto che basti indossare abiti firmati per apparire agli occhi della gente come una persona rispettabile. Ma il suo ruolo politico è ormai chiaro a tutti i cosentini: garantire coperture e silenzi, favorire appalti agli amici degli amici e proteggere il flusso di denaro che alimenta la macchina del potere locale, politico e malavitoso. Un compito che svolge con zelo, accontentandosi delle briciole che il suo padrone gli concede. Mazzuca può essere considerato una delle ultime ruote del carro del cosiddetto “Sistema Cosenza” e, in quanto tale, viene utilizzato. Anche se lui si crede un malandrino, altro non è che il servo del sistema politico/malavitoso che da tempo si aggira per le stanze di Palazzo dei Bruzi. A cominciare dal suo ufficio. E la sua azione politica e amministrativa ne è la dimostrazione: non c’è pratica, incarico o nomina che non segua la logica del favore e dello scambio di interessi, politici e malavitosi. È solo un misero personaggio, un esecutore senza scrupoli delle volontà di chi lo ha messo lì: Capu i Liuni, il vero sindaco della città. Mazzuca, insieme all’altro burattino Franz Caruso, ha il compito di mantenere il sistema in piedi, impedire che la verità emerga e assicurarsi che gli amici degli amici ricevano la loro fetta della torta.
Il suo operato è l’ennesima conferma che a Cosenza non esiste una vera opposizione politica, ma solo fazioni che fanno finta di litigare per poi spartirsi il potere, lasciando i cittadini a pagare le conseguenze di una gestione fallimentare. Mazzuca, Franz Caruso e l’intero consiglio comunale rappresentano il peggio della politica locale: privi di idee e di soluzioni per i problemi dei cittadini, ma con una fedeltà assoluta al potere di Nicola Adamo e compari. Finché tutti questi personaggi, Mazzuca e Franz Caruso in testa, continueranno a sedere a Palazzo dei Bruzi, Cosenza continuerà a restare ostaggio di un sistema marcio e colluso, dove la politica è solo un mezzo per arricchire pochi a discapito di tutti.