Se fosse stato per il centrodestra, ma anche per gran parte del centrosinistra, nella primavera del 2027 a Cosenza si sarebbe votato per eleggere il primo sindaco della Città unica che avrebbe compreso anche i territori di Rende e Castrolibero. E invece il referendum dell’anno scorso ha clamorosamente bocciato il progetto. Morale della favola: dopo appena qualche mese Occhiuto s’è messo d’accordo col sindaco di Rende e ha sancito lo spostamento dell’ospedale da Cosenza a Rende così i cosentini imparano a non eseguire… i suoi ordini. Scherzi a parte, è del tutto evidente che lo spostamento dell’ospedale è solo l’ultimo tassello della progressiva marginalizzazione della città di Cosenza, che in molti ormai definiscono in maniera sprezzante “provincia di Rende”.
Tuttavia, nonostante un processo sempre più chiaro di periferizzazione, a Cosenza si fanno bei soldini con appalti e finanziamenti nonostante il dissesto e in questi quattro anni Nicola Adamo e i suoi scagnozzi hanno mangiato e stanno mangiando a piene mani tra cantieri improbabili e devastazioni sistematiche del territorio. Ma ormai da tempo la maggioranza che aveva eletto sindaco Franz “pennacchio” si è liquefatta come neve al sole e le recentissime elezioni regionali hanno sancito una cruenta resa dei conti che ha visto cadere, tra le altre, la testa di Giggino Incarnato, al quale tuttavia è stato concesso non solo l’onore delle armi con la permanenza della figlia Pina in giunta ma anche l’arruolamento di un bel drappello di clientes con gli ultimi concorsi. Ma evidentemente non è bastato per chiudere la partita e così, l’altra sera, con il rinvio del Consiglio che avrebbe dovuto approvare alcune variazioni al bilancio causato da una mancanza “calcolata” del numero legale, qualcuno ha voluto lanciare un messaggio preciso a Franz.
Sulle identità dei “congiurati”, i media di regime e i commentatori della politica convergono pienamente: si tratta di soggetti che fanno capo a Nicola Adamo e alla moglie Enza Bruno Bossio con il contorno di Giggino Tic Tac. Non foss’altro perché tra gli assenti figurava uno dei loro più sgangherati famigli ovvero il piccolo Franco Alimena. E che vogliono da Franz questi qui? C’è chi dice che i problemi sono rappresentati da un soggetto – tale Covelli – per decenni scodinzolante e adesso pretenzioso per se e per i suoi amici e del quale adesso si vuole la testa. Ma sembra troppo poco per giustificare una prematura “caduta” della Giunta. E allora ecco che arriva in nostro soccorso un’altra chiave di lettura certamente più verosimile e che punta direttamente al “dopo Franz”. Nessuno ornai scommetterebbe neanche un euro sulla sua ricandidatura e di conseguenza si fanno già i nomi dei pretendenti al suo “pennacchio”. Secondo i soliti bene informati Nicola, Giggino e i loro “fratelli” avrebbero ben due assi nella manica: Pina Incarnato, figlia di Tic Tac e attualmente ancora assessore “fantasma” ma soprattutto Enza “Madame Fifì” Bruno Bossio, reduce da due clamorose “trombature” al Parlamento e alla Regione e quindi in cerca di rivalsa.
Il problema per gli “adamitici”, tuttavia, non è rappresentato dalla destra ma viene proprio dalle file del centrosinistra perché, come tutti sanno, alle Regionali di ottobre il consigliere più votato in città è stato Francesco De Cicco (5.000 voti!!!) e anche un bambino capirebbe che – così stando le cose – sarà lui a decidere se fare il sindaco direttamente o sostenere apertamente qualcuno che lo diventerà . E per quanto ne sappiamo noi, De Cicco non ha nessuna voglia di “incoronare” né l’assessore fantasma e manco… la magara. Molto dipenderà anche da come si evolveranno le tragicomiche avventure politiche di Occhiuto perché se il parassita dovesse volare a Roma per le Politiche e quindi aspirare a una poltrona “nazionale” riaprendo i giochi alla Regione, De Cicco potrebbe pensare seriamente a fare il sindaco. Ma anche in caso contrario, non c’è dubbio che potrebbe avere un nome buono per vincere. E questo nome non risponde agli identikit di Bianca Rende e Giacomo Mancini, che ormai hanno dichiarato abbastanza apertamente che scenderanno in campo. Per il momento resta “coperto” ma sono tanti gli indicatori che segnalano la possibile scesa in campo diretta di De Cicco anche se Occhiuto dovesse continuare a “sgovernare” la Calabria.
Per chiudere il mosaico, manca la destra. Il nome che si faceva nelle settimane scorse, ovvero quello del colletto bianco Pietro Manna, sta perdendo consistenza mentre si sta facendo avanti quello di Benedetto Carratelli, avvocato rampollo del defunto Peppino e forte della “benedizione” degli Occhiuto. Ma non manca chi segnala il rampante Giuseppe D’Ippolito in quota Fratelli d’Italia, che non disdegnerebbe la poltrona di Franz. Già , Franz. Il suo ultimo anno a Palazzo dei Bruzi, con tutte queste premesse, diventa quasi tragicomico, come del resto tutti questi quattro anni che lo hanno visto scadentissimo protagonista negativo del definitivo declino della Città . Di sicuro nessuno si ricorderà che è stato… sindaco. Più o meno com’è già accaduto con Salvatore Perugini, che però almeno ha salvato la dignità . Franz neanche queilla.









