Cosenza. Guarascio si lamenta dei botti in curva ma non si ricorda delle sue “bombe” ecologiche

A Cosenza lo scontro tra il patron Guarascio e la tifoseria è diventato ormai frontale. La gente non lo vuole più e ne invoca l’addio, con la retrocessione in Serie C ormai alle porte, ma il faccendiere lametino non solo non si arrende ma – incredibile ma vero – urla alla… legalità e in un comunicato delirante si scaglia contro quei tifosi che fanno esplodere botti e fumogeni allo stadio urtando la sua sensibilità. Per dovere di cronaca lo riportiamo.

La Società Cosenza Calcio stigmatizza, prendendo le distanze, gli episodi di “guerriglia” avvenuti nel corso della gara Cosenza – Pisa, ritenendo che siano stati travalicati i limiti della civile protesta e delle normative vigenti nel momento in cui, la deflagrazione insistita di materiale esplosivo, oltre a creare una situazione di pericolo per l’incolumità delle persone presenti sugli spalti e a bordo campo, ha arrecato disturbo e timore ai minori presenti costretti, in alcuni casi ad abbandonare lo stadio. Inoltre si prende atto con amarezza che, come accertato e segnalato dal sistema di sicurezza, è stato introdotto materiale esplosivo strumentalizzando anche soggetti appartenenti a categorie fragili.

Dalla lettura del delirio dell’uomo che somiglia come una goccia d’acqua a Gargamella, emerge quasi un “invito” alle forze dell’ordine per evitare che vengano introdotti i botti che danneggiano le preziose e delicate orecchie del patron. Ma il suo appello, con decenza parlando, non ha trovato proseliti e, anzi, il tifo organizzato gli ha risposto per le rime, ricordandogli che sta per andare a processo per aver inquinato ettari ed ettari di terreno con il suo compost “truccato” e avere trasformato un paese in provincia di Vibo, Vazzano, in una bomba ecologica… Altro che mortaretti e fumogeni!

“Botti e fumogeni in uno stadio di calcio esistono da decenni – hanno risposto gli ultrà a Guarascio – e non hanno mai fatto gli stessi danni che possono fare i rifiuti tossici riciclati in modo indegno e criminale nei terreni…
Le lezioni di civiltà e vita che escono dalla vostra bocca indegna e che vengono trascritti in una sorta di comunicato usando in modo abusivo il nome “Cosenza Calcio” dovrebbero far vergognare anche il servo di turno che per un piatto di lenticchie li scrive e pubblica…