Cosenza, i 15 anni del Rialzo: la storia (di Lorenzo Curia)

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๐Œ๐š ๐ฅ๐š ๐๐š๐ญ๐š ๐๐š ๐Ÿ๐ž๐ฌ๐ญ๐ž๐ ๐ ๐ข๐š๐ซ๐ž ๐žฬ€ ๐ฎ๐งโ€™๐š๐ฅ๐ญ๐ซ๐š – ๐Ÿแตƒ ๐ฉ๐š๐ซ๐ญ๐ž

di Lorenzo Curia

Il titolo รจ un poโ€™ provocatorio, lo so, ma contiene molta veritร .
Ovviamente, non sono cosรฌ pazzo da negare lโ€™evidenza dei fatti, quindi non mi sognerei mai di scrivere che il Rialzo รจ stato occupato in unโ€™altra data. Noi entrammo lรฌ il 9 novembre 2007, un poโ€™ prima dellโ€™ora di pranzo e al termine di una manifestazione organizzata dai sindacati di base, COBAS in primis.

Lโ€™occupazione fu decisa mesi e mesi prima, quando ci chiamavamo Kontroverso o, per quelli che ci sfottevano bonariamente: chiri dร  villetta dโ€™i cani. Ancora prima di diventare Kontroverso, fummo Resistenza Studentesca e la nostra base operativa fu il Capannone 17, sopra la buonanima dellโ€™altro leggendario capannone: quello del Filorosso. Lรฌ iniziรฒ tutto quanto. Eravamo ai primi anni dellโ€™Universitร  e ci ritrovammo lรฌ una o 2 sere a settimana. Cominciammo a conoscerci, ad annusarci e capire se, effettivamente, potessimo creare un percorso di lotta insieme. Ogni tanto ci scannammo, perรฒ rimanemmo uniti. Di quel periodo ricordo come iniziative politiche: una, sicuramente, sulla Palestina, alla quale, devo dire, partecipรฒ qualche anima. E ci diede la spinta a proseguire su quella strada. Unโ€™altra, invece, andรฒ malissimo. Non venne nessuno. Volemmo incontrare gli studenti che vinsero le borse di studio perchรฉ, nonostante lโ€™ottenimento di quel sostegno, lโ€™Universitร  decise di tagliarne i fondi. Quindi solo una piccolissima parte di universitari ne potรจ beneficiare. Ricordo che facemmo volantinaggio tutta una serata alle maisonettes. Ci sentimmo carichi perchรฉ, effettivamente, vedemmo i ragazzi entusiasti e arrabbiati. Con noi avrebbero potuto ottenere finalmente quello che gli spettava. Ma la sera della riunione, ci ritrovammo solo noi aficionados a guardarci negli occhi.

Da quella piccola sconfitta, cominciammo a ragionare sulla possibilitร  di abbandonare la politica studentesca universitaria e scendere nelle strade cittadine. Avremmo avuto sicuramente piรน seguito, anche perchรฉ i problemi cittadini, da sempre, affliggono ragazzi, famiglie, anziani ecc…Ci sembrรฒ unโ€™ottima idea e la proponemmo al resto del gruppo. La maggior parte giudicรฒ favorevole la proposta. Pochi altri (tra cui lโ€™attuale Sindaco di Corigliano-Rossano) scelsero di rimanere nellโ€™ateneo.

Dunque, scendemmo a Cosenza per avviare una nuova fase politica. Non ricordo come venne fuori il nome Kontroverso, ma, alla fine, decidemmo di chiamarci cosรฌ. Scegliemmo la villetta di via Aldo Moro, di fronte la scuola elementare โ€œDe Materaโ€ per incontrarci e decidere, di volta in volta, il da farsi. Partimmo con la denuncia del ritorno a bomba dellโ€™eroina in cittร . Ancora oggi esiste un video su Youtube nel quale potete vederci mentre occupiamo il consiglio comunale al grido โ€œEroina, indifferenza, precarietร โ€. In seguito occupammo il palco delle Invasioni il 20 luglio per ricordare lโ€™assassinio di Carlo Giuliani. Ma non era abbastanza.

Volemmo un posto nostro, dove stare, parlare, mangiare, riunirci, organizzare concerti e presentazioni di libri eccโ€ฆ Nacque cosรฌ lโ€™esigenza di occupare uno stabile. Quale? Boh, vidimu nโ€™attimo. Dopo aver individuato qualche immobile vuoto, alla fine scegliemmo questo gigantesco immobile abbandonato a sรฉ stesso su Viale Parco: il viale della speculazione edilizia. Sembrรฒ quasi che fosse il Rialzo ad averci scelto, piuttosto che noi a scegliere esso. โ€œPossiamo farci di tutto, guร  quanto รจ grandeโ€. Dopo lโ€™estate 2007 divenne quasi unโ€™ossessione: ne parlammp in continuazione: cosa farci, cosa portare, cosa organizzare. Cโ€™immaginammo giร  lรฌ dentro. Non solo fu lโ€™unico argomento delle riunioni, ma anche di compleanni, cene, concerti. La 99 Posse venne a Rovito e durante il concerto noi ancora parlavamo del posto.

A darci un ulteriore calcio in culo, nellโ€™ottobre di quellโ€™anno, furono alcuni militanti di Cosenza che organizzarono lโ€™occupazione di Palazzo Bombini su via Gaeta con alcune famiglie in emergenza abitativa e persone che beneficiarono dellโ€™indulto. Per noi fu ancora di piรน uno scossone. Anche perchรฉ ebbe visibilitร  nazionale grazie allโ€™interrogazione parlamentare di Angela Finocchiaro (allโ€™epoca deputata dei DS o giร  del PD che nacque proprio in quei giorni.) Non solo partecipammo, ma abbandonammo la villetta dโ€™i cani per ultimare le decisioni allโ€™interno del palazzo. Ai millantatori della cittร  ricordo che Palazzo Bombini fu occupato da un comitato spontaneo e non da Prendocasa. PอŸRอŸEอŸNอŸDอŸOอŸCอŸAอŸSอŸAอŸ อŸNอŸEอŸLอŸ อŸ2อŸ0อŸ0อŸ7อŸ อŸNอŸOอŸNอŸ อŸEอŸSอŸIอŸSอŸTอŸEอŸ อŸAอŸNอŸCอŸOอŸRอŸAอŸ.

Ad ogni modo preparammo le ultime cose e proponemmo lโ€™occupazione dello stabile di viale parco in unโ€™assemblea dei COBAS su via 24 maggio. Mi dispiace dirlo, ma quasi tutti non furono dโ€™accordo con questa azione perchรฉ uscรฌ fuori dai temi della manifestazione. In pratica, ci guardarono come se fossimo ragazzini che giocano a fare la rivoluzione. Forse un poโ€™ di ragione lโ€™ebbero loro, ma un altro poโ€™ lโ€™avemmo noi. Ad ogni modo, la mattina del 9 novembre scendemmo in strada a manifestare. Concluso il corteo, ci ritrovammo davanti un locale su viale parco che si chiamava Waikiki e da lรฌ dritti al Rialzo. Entrammo.
Che scena apocalittica. Macerie, polvere, sacchi della spazzatura ovunque; lโ€™odore di freddo e umido e un calendario del 1999 in una specie di stanzino con un camino. Forse una volta entrati ci rendemmo conto quanto lavoro cโ€™era da fare. E in effetti fu cosรฌ. Fummo, comunque, gasati. Quel posto era nostro.

Tra i turni delle pulizie, delle notti, e dei lavori di manutenzione, il Rialzo fu presto agibile. Fu messa in piedi anche la cucina con uno chef dโ€™eccezione che stette sempre lรฌ dentro (non credo di averlo visto da altre parti in cittร ).
Cominciammo anche a capire con chi dialogare, perchรฉ su quellโ€™area cโ€™era un contenzioso giudiziario tra Comune e Ferrovie della Calabria e il Comune aveva il diritto di prelazione su quei terreni. Credo, infatti, che le Ferrovie volessero non cedere quellโ€™area al Comune, ma aspettare la fine del contenzioso per venderla a qualche privato, se non ricordo male. Organizzammo, quindi, un incontro pubblico con un assessore e dei rappresentanti delle Ferrovie della Calabria dove, in sostanza, si chiarรฌ che ci avrebbero lasciati in pace, al momento. Quindi fummo un poโ€™ piรน tranquilli perchรฉ ci sembrรฒ che il rischio sgombero non fosse proprio dietro lโ€™angolo. Partimmo subito con le feste techno che, a mio parere, rappresentarono la fine del primo collettivo del Rialzo. Non si parlรฒ di altro che dellโ€™organizzazione delle feste. Cercammo di dividere le riunioni politiche da quelle gestionali, ma non ci riuscimmo. Le feste furono quasi esclusivamente lโ€™unico argomento di discussione. Questo perchรฉ, nonostante fossimo un nutrito numero di ragazzi, ma la militanza della maggior parte di noi fu assolutamente minima.

Lโ€™atteggiamento di chi cominciรฒ a lavorare, chi dovette prepararsi gli esami universitari, chi semplicemente non fu portato a militare in quel modo perchรฉ arrivava alle 18 per andarsene alle 19, permise ad un piccolo gruppo esterno di prendere lโ€™assoluto potere decisionale sullโ€™organizzazione del posto. Entrammo uniti e ci sfaldammo dopo solo pochi mesi. รˆ vero che la militanza non puรฒ essere un h24 perchรฉ bisogna lavorare e/o terminare gli studi, ma allora perchรฉ occupare quellโ€™immobile gigantesco se non lo si poteva gestire per bene? Giovinezza ed ingenuitร . Questa รจ la sacrosanta veritร . Ma la Storia ha perdonato nefandezze compagnesche peggiori di questa.
Sono sicuro che ci risparmierร .

Riuscimmo, comunque, ad organizzare qualcosa di buono: ricordo ad esempio lโ€™iniziativa con la partecipazione di Heidi Giuliani e Silvia Baraldini in procinto della bella manifestazione del processo dโ€™appello No Global. Fu un momento importante di quel tempo. Fummo punto di riferimento per le famiglie che intanto avevano lasciato lโ€™occupazione di via Gaeta concedendogli i nostri spazi per svolgere le riunioni. Ma per il resto, fu un fallimento totale. Molte feste finirono male e poco ci mancรฒ che finissero peggio. Sul piano del peso politico in cittร  rappresentammo lo 0 assoluto. โ€œI soliti drogati comunisti violenti che i sabati mettono la musica a palla e si picchianoโ€. Cosรฌ venimmo visti. Cโ€™รจ poco da fare.
Cosรฌ, alcuni compagni se ne andarono, altri arrivarono per poi andare via dopo neanche 2 mesi. In sostanza: tra la primavera e lโ€™inizio dellโ€™estate il gruppo occupante non esistette piรน. Io rimasi fino agli inizi di maggio, poi mi dileguai anche io. Mi sentii un pesce fuor dโ€™acqua. Ormai vivevo il posto come un lavoro: โ€œdevo andare al Rialzoโ€, come se dovessi timbrare un cartellino. Del nucleo originario rimasero in pochissimi che cercarono di portare avanti qualcosa. Ed effettivamente qualcosa si mosse, ma non in cittร .

1 – (continua)