Cosenza, il balletto dei pentiti: nelle intercettazioni “in chiaro” nessuna precauzione e pesanti sospetti su Porcaro

Le notizie di queste ultime ore riguardanti il balletto dei pentiti a Cosenza riporta alla ribalta tutte le questioni che si erano aperte e lasciavano per certi versi perplessi dopo la lettura dell’ordinanza dell’ultimo blitz di Gratteri su Cosenza e Rende del 1° settembre 2022 denominato “Reset”. 

Tra i tanti “segreti di Pulcinella” emersi dalle migliaia di pagine dell’inchiesta condotta della Dda di Catanzaro che descrivono per filo e per segno la composizione dei clan e l’estensione dei loro tentacoli nell’economia e nella politica della “città unica” di Cosenza/Rende, quello che ci ha colpito è la “spontaneità” con la quale i personaggi attenzionati, e finiti in manette, raccontano le loro gesta. Abituati come siamo a leggere intercettazioni dove quasi nulla è detto esplicitamente, e dove dietro ad ogni parola si nascondono molteplici significati, trovarsi di fronte a delle vere e proprie “confessioni” narrate in prima persona dai protagonisti del crimine, ci ha lasciato un po’ stupiti. In tutte le intercettazioni i confederati parlano “in chiaro” e non si nota nessun tentativo da parte degli intercettati di tutelarsi dalla presenza di eventuali cimici posizionate nei luoghi da loro frequentati, e ne si preoccupano di usare un linguaggio “criptato”: cuntanu fatti a ruota libera, con tanto di nomi e cognomi delle vittime e degli affiliati. Confessano, a loro insaputa (sappiamo se è proprio così) estorsioni, narcotraffico, usura, lavaggio di denaro sporco, voti ai politici, e corruzioni a dire basta. Non c’è una sola intercettazione dove qualcuno prima di parlare si assicuri di non essere ascoltato. Niente!

Se per alcuni picciotti di basso rango è “comprensibile” la mancanza di precauzioni, per boss del calibro di Francesco Patitucci e Roberto Porcaro la loro “chiarezza” nel parlare risulta strana. Due malandrini navigati come loro che non si preoccupano di “bonificare” neanche il luogo dove sono soliti tenere riunioni di ‘ndrangheta. Non usano nessuna precauzione nemmeno nei loro giri di riscossione del denaro estorto, nei passaggi di droga, e nel recupero, con violenza, di cospicue somme di denaro prestato ad usura. Ma soprattutto Francesco Patitucci non si preoccupa mai, prima di parlare con i suoi sodali di loschi affari, di controllare se il salotto di casa è “pulito”, o no. Una distrazione, la sicurezza dell’impunità, o qualcosa d’altro?

Dai “brogliacci” dell’inchiesta emerge che Francesco Patitucci era sotto stretta osservazione da parte della Dda di Catanzaro almeno dal 2016. Ogni suo movimento è stato filmato e registrato, colloqui in carcere compresi. Gps nell’auto, microfoni e cimici ovunque. E in particolare la cimice posizionata nel salotto di casa Patitucci che ha registrato tutti gli incontri avvenuti tra il boss e i tanti picciotti in pellegrinaggio al “santuario del crimine”. L’unica precauzione usata dal Patitucci era quella di non avere mai con se un telefonino cellulare. Un espediente che però non è servito a niente, visto che il riferimento per tutti i picciotti e gli amici degli amici, era il telefono della moglie, la signora Rosanna Garofalo, sotto controllo h24. Una grossolana ingenuità, o qualche altra cosa?

Gli investigatori descrivono un costante viavai di personaggi legati ai clan, a casa Patitucci, dove è sempre presente la moglie, la signora Garofalo, e la (ex) moglie di Roberto Porcaro, la signora Silvia Guido. Ed è proprio in una di queste tante riunioni che i tre discutono (Patitucci, la moglie e la signora Silvia) di Roberto Porcaro e dei tanti problemi che ha creato, e la signora Silvia, ad un certo punto della conversazione, si lancia in una affermazione che ci ha lasciati di stucco. Ed è proprio per questo, vista l’importanza dell’affermazione che non commentiamo, lasciamo ad ognuno di voi la libera interpretazione, soprattutto facendo parlare in prima persona i protagonisti di questa storia: gli investigatori, Patitucci, la moglie e la signora Silvia.

Scrivono gli investigatori:

“Il 19 luglio 2020, Guido Silvia torna a casa di Patitucci, ma il suo atteggiamento pensieroso e turbato mette in allarme il padrone di casa e sua moglie Garofalo Rosanna. Dopo un po’ di esitazioni, Guido Silvia si decide a confidare loro le sue preoccupazioni che riguardano Porcaro Roberto. La donna, in pratica, insinua il pesante sospetto che il marito possa iniziare a collaborare con la giustizia. Non ha prove in tal senso, ma solo un presentimento dovuto alla volubilità mostrata in quei giorni da Porcaro. Tornano a parlare della già citata lettera con cui Porcaro di fatto disereda l’ex moglie che, a detta di Guido Silvia, però sarebbe stata preceduta da messaggi e telefonate più distensivi e affettuosi, a riprova dei suoi sbalzi di umore per lei imperscrutabili.

Patitucci tenta di minimizzare, ma la donna insiste e offre un ulteriore elemento di sospetto nei confronti dell’ex marito: nella già citata lettera, infatti, Porcaro, parla di “registrazioni fatte dai carabinieri” che dovrebbero riguardare lui, e in più sostiene di aver visto il video della spedizione punitiva compiuta dalla Guido Silvia a casa di Magnelli Valentina, prima amante e ora nuova compagna di Porcaro, già destinataria di un’aggressione da parte della Guido, anche se lei a riguardo continua a negare. Aggiunge, però, che queste presunte informazioni in possesso del marito “la lasciano pensare” e quindi si lancia in congetture: come fa Porcaro a sapere del video e della registrazioni? “ma tu con chi ti sei messo… con Gratteri? Azzarda in conclusione del discorso. È un sentiero pericoloso quello che ha deciso di intraprendere; non a caso Patitucci si mostra molto contrariato e, con il pretesto di fare una doccia, “si allontana bestemmiando”.

Patitucci: Allora che hai?

Silvia: No niente… hai visto quelle giornate che si è un po’ giù…

Patitucci: perché?

Silvia: Così Francè…

Rosanna: per Roberto Frà…

Patitucci: Perché… cosa è successo?

Silvia: Niente… non è successo niente…

Patitucci: dimmi…

Rosanna: e che ne so…

Patitucci: Come che ne sai?… tu lo sai…

Silvia: sul bene dei morti non è successo niente

Patitucci: dici… che è successo?

Silvia: niente

Patitucci: ti hanno detto qualcosa che vuoi più soldi?… dimmi la verità…

Silvia: No… sull’ossa dei morti…

Patitucci: Ma voglio sapere… con la testa per rapporti familiari o mi vuoi dire qualche altra cosa?

Silvia: Non lo so Francè… però… questi comportamenti strani di Roberto… con il caratterino che ha… lo ha sempre avuto…però chiamami… con la videochiamata… poi mi mandi a chiamare dopo due secondi… per vedere se io ti dovevo dire qualcosa… io ti dico… che i ragazzi si stanno comportando bene… il giorno dopo mi chiama e mi dice “ti voglio bene”… “… che te l’ho raccontato… e quindi “tu mi devi aiutare”… dopo mi arriva sta lettera che lui aveva già scritto prima della video chiamata… ed è una merda…chiami di nuovo domenica… e di nuovo non puoi parlare… a me questi comportamenti non mi piacciono… mi lasciano pensare..

Patitucci: mah… che cazzo ne so…

Silvia: Perché… guarda Francè… tu con me ce la puoi anche avere (riferito all’ex marito)… però ci parli con me o non ci parli… non puoi avere queste cose volubili… questi comportamenti volubili… mi lasciano pensare… ho… hai visto… un sentore… come se stesse succedendo qualcosa… non lo so… può essere pure che mi sbaglio… però… ho un brutto presentimento… sono preoccupata… anche Rosanna dice: “sono tre giorni che ti vedo così”… ha qualcosa in testa Roberto..

Rosanna: Io a Silvia è vero… sono tre giorni che gli dico: Ohi Sì ma che hai?”… c’è qualche problema?… non ti vedo normale… come sempre…

Patitucci: ma tu pensi che può fare qualche colpo di testa?

Silvia: non lo so Francè… però mi…

Patitucci: tu a questo pensi?

Silvia: Francè… Roberto… il carattere lo ha sempre avuto… ma così no… non lo so… ha qualche cosa… o è disturbato da qualche cosa… nuova…

Patitucci: ma sto fatto di che cosa?

Silvia: Io questo non lo so…

Patitucci: tu al momenti dici… tu sei l’ex moglie… e tu hai la compagna che ci sta insieme… superato questo…

Silvia: il fatto di queste registrazioni… Roberto in queste cose è negato… di più…

Rosanna: dice che sono stati i carabinieri…

Silvia: lui ha sempre detto… carabinieri… carabinieri…

Rosanna: non ti ricordi che lo diceva…

Silvia: ma pure… infatti…

Rosanna: carabinieri infami… è un infame chi registra…

Patitucci: e chi l’ha registrato?

Silvia: ha registrato no che hanno registrato… che poi ha i filmati di questa sparatoria che è stata fatta sopra la casa di Valentina… che dice che sono stata io… che su questo non dormo più… Frà… che me li deve fare veder sti cazzi di filmati… mi piace a vedere sti filmati… ma anche il fatto… delle registrazioni… ma tu con chi ti sei messo?… con Gratteri?…se tu a queste cose tecnologiche sei sempre stato negato… allora mi lascia un po’ pensare…

Patitucci: Fammi fare una doccia va… (si alza e se ne va bestemmiando)…