Cosenza, il disastro dei servizi sociali

Per far capire che non diciamo sempre che è colpa di Occhiuto, premettiamo che da 15 anni almeno i servizi sociali del Comune di Cosenza fanno acqua da tutte le parti.

Un disastro che nemmeno l’unica dirigente rimasta, Giuliana Misasi, riesce ad arginare.
Ci mette buona volontà la Misasi ma non basta.

Il Comune agisce in questo settore senza programmazione e senza acquisire fondi diversi dalle provvidenze pubbliche.
La povertà viene trattata senza impulsi di motivazioni profonde.

Non esistono attività finalizzate ai bambini disagiati, a quelli potenzialmente vittime di abusi. Niente di tutto questo, solo improvvisazione e chiacchiere.
Mancanza di altri dirigenti? Forse, ma anche assenza di percorsi seri.
Perché dai tempi di Mancini in poi si sono regalati soldi solo per fini clientelari .
Le cooperative, certo, sono state una buona iniziativa con tutto quello che è successo, ma sono state realizzate per dare lavoro. Punto e basta.
Niente di niente sul resto, neanche il minimo indispensabile.
Eppure in questo ambito serve l’anima. Il tocco in più.

E non basta avere un saio e le buone intenzioni per fare cose serie.