Cosenza, il flash mob davanti alla statua di Mancini: “Non potete rimuovere la Storia”

Si è tenuto questa mattina il flash mob organizzato dalla Fondazione Giacomo Mancini per protestare contro la decisione di spostare la statua dedicata al “Leone socialista”. La manifestazione, svoltasi attorno al monumento all’inizio di corso Mazzini, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, giunti anche da altre zone della Calabria per esprimere il loro dissenso.

Tra striscioni, cartelli e garofani rossi, i partecipanti hanno ribadito il loro attaccamento alla statua e al suo valore simbolico per la comunità. «La storia non si sfratta», è stato il messaggio forte e unanime.

La Fondazione ha risposto con fermezza alla decisione comunale di individuare una nuova collocazione per il monumento entro dieci giorni, definendola un’offesa alla memoria di Giacomo Mancini e alla storia della città. «La statua non si sposta e la storia non si sfratta», si legge nella nota ufficiale, che testimonia il legame profondo tra la figura del Leone socialista e la comunità cosentina. Di seguito, l’intervento di Pietro Mancini, presidente della Fondazione. 

“23 anni dopo il suo addio, il Leone è ancora al centro del dibattito politico e le sue idee sono attuali : capita solo ai grandi leader. Ci sono ancora, in città e in Calabria, sentimenti di gratitudine, stima, affetto. Ve ne siamo grati. Mancini è temuto e avversato post-mortem dai personaggetti: gli haters provocano, nei suoi confronti, insofferenza, livore, invidia, quegli elementi, contro cui il Leone ha ruggito per tutta la vita. Il sindaco pro-tempore, che Mancini non stimava, intende, con la rimozione della statua, attenuare il ricordo del più grande primo cittadino di Cosenza. Ma i grandi amministratori, che hanno prodotto idee e hanno realizzato “documenti di pietra”, non si sfrattano. È impossibile rimuovere il ricordo di queste grandi personalità dai cuori, dalle menti dei calabresi e dalla storia del Paese. Io sarò in prima linea a difendere Mancini e a sostenere le buone ragioni, la bella politica, la correttezza e la trasparenza degli atti amministrativi”.