Cosenza. Il No e l’astensione bocciano la fusione della cricca trasversale compreso il rettore dell’Unical

Il No e l’astensione bocciano la fusione della cricca trasversale cosentina

di Ferdinando Gentile 

L’astensione dí Cosenza, che è solita votare con alte percentuali, è il segnale chiaro della bocciatura ad un progetto vuoto, a scatola chiusa, imposto dall’alto e soprattutto sponsorizzato da tutta la politica cosentina, nessuno escluso.
E’ un astensione contro la solita nomenclatura politica cittadina che non perde occasione di unirsi quando c’è da speculare sui territori.
E’ un astensione contro la maggior parte dei consiglieri comunali di Cosenza venduti alla cricca, pronti con il cappello in mano a racimolare qualche briciola.
E’ un astensione contro un finto progressismo di provincia, senza memoria e con poco amore verso il proprio territorio.
E’ un astensione contro l’arroganza della politica regionale che non è riuscita ad argomentare un solo punto di questo progetto di fusione.
E’ un astensione contro il rettore dell’Unical che invece di mettersi a disposizione del territorio si è messo a disposizione della cricca, cercando di ammorbidire un progetto ridicolo.
E’ un astensione contro quei sindacati che invece di difendere i lavoratori difendono gli interessi della cricca.
E’ un astensione contro un certo giornalismo e presunti intellettuali bravi solo a sentenziare dai salotti umidi della Cosenza bene, sempre pronti a stendere il tappeto alla cricca.
E’ un astensione che ci racconta le difficoltà della gente ad arrivare a fine mese, di un area urbana che si svuota giorno dopo giorno per mancanza di lavoro e prospettiva e di quanto la fusione sia lontana dai veri problemi quotidiani.
E’ un astensione che ci dice che c’è ancora speranza su questo territorio di costruire un alternativa concreta fatta da persone per bene, non soggette alla cricca e abituate a camminare a testa alta e con il cappello in testa e non in mano.