Cosenza, il nuovo ospedale è diventato una barzelletta: il fiume, la Motorizzazione e Mister X (che aspetta)

Il nuovo ospedale di Cosenza da favola sta diventando una barzelletta su sfondo “giallo” e vi spieghiamo subito perché. Ricordate tutti il teatrino che misero su il cazzaro per eccellenza Mario Occhiuto e Palla Palla cinque anni fa, quando, trovata la disponibilità di parte del finanziamento per l’opera pubblica, il primo voleva che venisse costruito a contrada Muoio Piccolo, proprio sull’ex area cimiteriale ottocentesca sopra l’Annunziata, famosa anche per le ville dei Cinghiali e di don Pierino lo strozzino, mentre il secondo “suggeriva” Vaglio Lise.
Da questa querelle, naturalmente, non ne uscì nulla, ma era proprio quello che volevano entrambi. Facciamo finta che ci litighiamo e poi ci dividiamo la torta!

Dopo qualche anno le elezioni hanno portato Robertino Occhiuto alla Regione e Franz Caruso, “gran Fratello di loggia” di Palla Palla e Nicola Adamo al Comune di Cosenza. Cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia. Robertino (guarda la combinazione) vorrebbe, come il fratello fallito (a proposito: con l’azienda vinicola ormai sta seguendo pari pari le sue orme), che l’ospedale sorgesse a contrada Muoio Piccolo, mentre Franz l’incappucciato protende verso Vaglio Lise ed è quest’ultimo che parte in quarta facendo approvare in Consiglio (capirai che credibilità tra mazzuchi e spatari…) la Delibera numero 76 del 10 giugno 2022 per indicare la scelta urbanistica della Città di Cosenza per la realizzazione del nuovo Hub Ospedale a Contrada Vaglio Lise.

Nella stessa Delibera si fa menzione di uno “studio” (fasullo) sulla realizzazione del nuovo ospedale a Cosenza. Ricordiamo a tutti che lo “Studio di Fattibilità per la Realizzazione del Nuovo Ospedale di Cosenza, committenza: Regione Calabria – Dipartimento N°6 Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità – prestazione espletata: Co-Progettazione delle Opere Strutturali con importo complessivo delle opere di Euro 248.500.000,00” (già finanziati) su una esigenza di 500 milioni circa, fu commissionato da Mario Palla Palla Oliverio. Il “sito idoneo” però doveva essere quello di Vaglio Lise e si sapeva in partenza perché su quel sito c’erano e ci sono troppi interessi che non devono essere dissipati. Interessi curati dalla cupola massomafiosa cosentina intoccabile per il porto delle nebbie.
Su quel sito da anni c’è l’interesse di un Mister X (sconosciuto come… il segreto di Pulcinella!) che sembra si sia comprato anche la ex sede della CARIME che era rimasta ancora in vendita da parte dell’Istituto bancario. E presto approfondiremo anche questo aspetto…

Quel sito poi è in parte privato, una parte (quasi un terzo) è della Motorizzazione Civile, e solo in minima parte è pubblico! Si trova a poche decine di metri dal fiume Crati e risulta fascia di tutela dello stesso fiume Crati.
Per le fasce di tutela assoluta e di rispetto e di protezione delle acque superficiali (fiumi e torrenti) si è fatto riferimento alla Legge 432/1985 (Legge Galasso) considerando e cartografando una fascia di rispetto di 150 metri dal corso d’acqua, considerando il corso d’acqua di ordine superiore al primo. Ci manca solo che fra cent’anni mentre uno viene operato di appendicite si ritrovi a fare il bagno a Sibari a causa di una piena del Crati… Perché è di questo che parliamo…

Insomma, chiunque, anche un bambino, avesse letto “lo studio”, che per la cronaca è costato a tutti noi decine di migliaia di euro, si sarebbe accorto di diversi pacchiani errori. Uno su tutti: la Motorizzazione scompare. Ebbene sì, da un estratto del documento su cui si basa tutta la scelta del consiglio comunale di Cosenza, si nota ad occhio nudo come, per magia, la Motorizzazione Civile e tutte le sue aree di competenza siano scomparse. Ed è bastato questo particolare a Robertino per spegnere tutti gli entusiasmi e pronunciare con quel sorrisetto ironico le parole che in realtà pesano come un masso sulle teste di Franz Caruso, di Nicola Adamo, di Ferdinando Aiello, di Mister X, e persino dell’analfabeta Mazzuca: << Si tratta di vedere come e sè sono risolvibili i problemi legati all’area della Motorizzazione Civile. I terreni dovrebbero essere espropriati e conferiti di nuovo al Ministero e da qui alla Regione». Praticamente, solo e soltanto per questo “piccolo problema”, che lo studio di fattibilità ha fantozzianamente occultato nelle ricostruzioni grafiche, ci vorranno dieci anni!
E poi ha aggiunto: << Vedremo se ci sono altri problemi che meritano di essere approfonditi>>. Non poteva essere più lapidario! Praticamente gli ha detto: guardate che su quel sito che avete scelto, l’ospedale non si può fare!

E a questo punto che fa Franz l’incappucciato? Mette su un teatrino da vecchia politica. Indice una conferenza stampa – il primo sabato di luglio con 40 gradi all’ombra!!! – insieme all’assessore ai lavori pubblici “tefaticatè” Covelli sui “passaggi propedeutici alla realizzazione della struttura che dovrà sostituire l’hub dell’Annunziata”.
Va detto e ribadito che la competenza per l’appalto e i lavori di edilizia sanitaria è della Regione Calabria e che “la responsabilità” del Comune si limita alla scelta dell’area e basta. Ma Franz ormai è gasato e ne spara una dietro l’altra. Ad un certo punto della conferenza stampa – forse “fulminato” da una ondata anomala di calore – va oltre ogni limite e in uno slancio di modestia si paragona nientemeno che al podestà fascista Arnoni che costruì l’Annunziata… Si vede che il caldo ha seriamente intaccato il suo già precario equilibrio intellettuale causandogli una forte insolazione. Troppe lampade o troppe sedute di “cappuccio”? Di sicuro, l’inaugurazione del tempio massonico a due passi dal Comune di sabato scorso avrà influito, eccome se ha influito!

Poi si inoltra in un sentiero pericoloso su concessioni, diritti dei privati, e chi più ne ha, più ne metta. E sempre menzionando il famosissimo grandissimo studio di fattibilità parla di costo dell’opera dicendo, anzi leggendo che «è previsto lo stanziamento di risorse pubbliche per 145 milioni di euro e risorse private per 228 milioni di euro». Ma questo privato (o concessionario) come dovrebbe poi ripagarsi? Facile: speculando sui servizi no-core (mensa, pulizie, lavanderia, logistica, gestione dei rifiuti). Infatti lo “studio” prevede la possibilità di un operatore privato di realizzare opere pubbliche attraverso un contratto di concessione. Appunto… una possibilità quindi aria fritta o giù di lì.
Ma ripetiamo: né Franz e tantomeno l’instancabile “vaschista” Covelli, che imbarazzato assiste al monologo con tanto di erre moscia, hanno nessuna competenza e responsabilità sulla costruzione del nuovo ospedale.

Infine l’incappucciato ha messo la ciliegina sulla torta. << Non è necessaria la disponibilità dall’area della Motorizzazione>>. Ma come? Se il codice degli appalti recita che un allegato fondamentale alla progettazione di un’opera è proprio l’accertamento in ordine alla disponibilità delle aree, come fa a dire che non è necessaria la disponibilità? Misteri delle lampade a cappuccio…. E come aveva annunziato Robertino, sono arrivate anche le novità, decisamente catastrofiche per Franz e i suoi fratelli. 

L’ultimo decreto dirigenziale della Regione dello scorso mese di giugno ha clamorosamente rivisto la collocazione dell’hub sanitario: Vaglio Lise non è più l’unico sito ma diventa un petalo di una rosa di luoghi tra i quali si inserisce anche l’Unical. Una manovra che segue la legge sulla fusione che salderà Cosenza, Rende e Castrolibero. Dunque, non si dovrà considerare più una sede per la nuova Annunziata sul territorio del Comune autonomo ma si progetterà l’ospedale in un perimetro urbano allargato che include anche l’università. E a nessuno è sfuggito l’oramai sbandierato feeling di Robertino con il rettore Leone. Certo, Occhiuto potrebbe anche lasciare la Calabria per andarsene in Europa tra meno di un anno ma ormai il “danno” a Franz e agli incappucciati gliel’ha fatto. Eccome se gliel’ha fatto, al di là del tragicomico ricorso al Tar attraverso il quale qualcuno vorrebbe che ci fossero altre novità… Novità? Si, alla Standa. Franzcarù, a canusci a Standa? No? Viani ca ti ci puartu iu gli avrebbe detto il vecchio Giacomo Mancini.