Cosenza. Il percorso di Antonio: 55 metri prima di essere speronato

Sono le 11,18 di sabato 9 settembre quando Antonio Ruperti inforca, indossando un casco bianco, la moto Aprilia Pegaso 650, parcheggiata in via Romualdo Montagna. Dalle testimonianze e dalla misura del tempo entro il quale si consumerà l’omicidio, Antonio si avvia dritto verso Torre Alta. Una scattante 650 non ci avrà messo tanto ad arrivare da “supra a Riforma” all’altezza del bar Phoenix di via Panebianco. Diciamo una decina di minuti, e siamo attorno alle ore 11,28, 11,30. Ed è proprio all’altezza del Bar Phoenix che Antonio svolta e imbocca via Sesti già via Sicilia.

Per poi girare dopo pochi metri subito a sinistra in via Lucania.

Dove sosta qualche minuto.

Riparte e percorre tutta via Lucania fino all’incrocio con via Falvo.

Svolta su via Falvo direzione via Mortati

e all’incrocio con via Martorelli, dopo aver percorso meno di 55 metri, alle 11,35 viene speronata dall’auto civetta della polizia. Minuto più, minuto meno.

Antonio finisce contro il muro, si rialza per qualche istante, barcolla e si accascia sul marciapiede. Non passano neanche 4 minuti che sul posto arriva una volante, seguita a distanza di minuti dal 118. Antonio viene trasportato in gravi condizioni all’ospedale, dove, alle 19,00, morirà per le ferite riportate. Ora che il percorso è chiaro, viene difficile pensare che in così pochi metri la moto possa aver raggiunto i 100 chilometri orari, come la questura ha sostenuto.