Tutta la città di Cosenza stamattina si è svegliata apprendendo della notizia shock dell’arresto di un poliziotto al centro di rapporti di collusione con il clan Rango-zingari.
La DDA di Catanzaro, attraverso i suoi magistrati Pierpaolo Bruni, Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri, aveva già acclarato da tempo, grazie anche alle dichiarazioni di Adolfo Foggetti, che c’erano più appartenenti alle forze dell’ordine in contatto con i “boss”.
Gli ulteriori pentimenti di Franco Bruzzese e Daniele Lamanna hanno fatto chiudere il cerchio ai magistrati anche per quanto riguarda questa brutta vicenda dei poliziotti corrotti e canterini.
Da quanto si è appreso, il poliziotto arrestato questa mattina e posto ai domiciliari, è stato un “pezzo grosso” della Squadra Mobile della questura di Cosenza.
Si tratta dell’ex ispettore capo VINCENZO CICIARELLO, 60 anni, da molti anni in servizio nella polizia. Da qualche tempo era stato trasferito in Prefettura.
Arrestato e posto ai domiciliari insieme a Vincenzo Ciciarello anche Enrico Francesco Costabile, di 49 anni. Era lui il tramite tra il poliziotto e il clan Rango-zingari.
Indagati anche un carabiniere e un impiegato dell’ufficio verbali della Polstrada.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Dda di Catanzaro, gli indagati avrebbero fornito notizie riservate agli esponenti della cosca Rango di Cosenza, aiutandoli a eludere le indagini in corso.