Cosenza, il porto delle nebbie “regala” un altro concordato: ora i Morrone possono “vrusciare” tutti i creditori

Caro Direttore Carchidi,

le scrivo per far sapere a lei, ma soprattutto alla gente ignara, che i gemelli Marco e Luca Morrone, figli di Ennio, fratelli di Manuela e cognati di Stefano Dodaro (arrassusia nei secoli dei secoli) insieme al loro prestanome Carmelo Rota, caduto ormai in vascia furtuna picchi a Píla è finita, per salvaguardare la loro mucca ormai magra cioè la casa protetta Villa Sorriso sono riusciti ad ottenere il concordato prefallimentare al Tribunale di Cosenza grazie alla sorellina Manuela (ancora inspiegabilmente giudice al Civile).

Manuela Morrone, bella i papà

Ormai in questa pratiche i Morrone sono dei veterani, d’altronde era inevitabile perché pieni di debiti fino al collo, con creditori di vario tipo: dipendenti, ex dipendenti, fornitori, erario, Inps eccetera, per non parlare del caso di un dipendente licenziato nei mesi scorsi. Interessato da una procedura di licenziamento collettivo ad oggi, dopo aver fatto domanda di disoccupazione, non si vede recapitare la somma spettante in quanto Villa Sorriso risulta insolvente con il pagamento delle quote da versare all’istituto!

Roba da matti, cioè questi ormai sapendo che il Tribunale-porto delle nebbie gli concedeva il concordato hanno vrusciatu a tutti! Come fecero anni addietro con le altre due strutture (cliniche Misasi e San Bartolo) poi svendute ad altri signori della sanità privata iGreco (porcaria)! Ovviamente tutta questa miseria umana va a discapito dei poveri cristi di dipendenti che ormai i loro soldi arretrati li vedranno con il binocolo fra una decina d’anni (se va bene…), mentre loro sguazzano nelle loro ville al mare e brindano a ostriche e champagne ara faccia di fissa! Questa è la Calabria che non vorremmo più vedere.

Lettera firmata